C'era una volta Wimbledon, dove si viveva il Tennis più bello e avvincente per quasi un mese, tra pronostici, eliminazioni illustri e campioni nascenti. C'era una volta, infatti. Ora non più.

Sia chiaro, i campioni ci sono sempre e il pubblico anche, ma l'attenzione quest'anno, più che su uno degli sport mondiali più nobili, verte inevitabilmente su altri argomenti, non propriamente agonistici e, forse, non poteva essere altrimenti, data la location. Sugli spalti dominano magliette e scritte sulla imperante questione Brexit e, in particolare, si afferma già il pensiero dei nostalgici dell'Unione Europea.

Maglie blu con stelline disegnate mettono purtroppo in secondo piano il verde secolare dei leggendari campi anglosassoni.

La Gran Bretagna è profondamente divisa e il torneo di Wimbledon catalizza inevitabilmente l'attenzione di tutto il mondo. Quale occasione migliore di questa per gli europeisti inglesi per dimostrare il proprio dissenso sull'esito del recente referendum? Molti addetti ai lavori si chiedono quale sia l'opinione illustre dei i protagonisti britannici in campo e, in particolare, suscita forte attenzione quella di Andy Murray, scozzese doc.

La Scozia, infatti, profondamente contraria all'uscita dall'eurozona, è sul piede di guerra (istituzionale, si intende). Mentre aumenta considerevolmente il numero di firme raccolte dagli europeisti per chiedere un ulteriore referendum con quorum più elevato, tanto che si parla di più di tre milioni di adesioni finora, gli scozzesi minacciano un'altra consultazione popolare volta a chiedere l'eventuale indipendenza dal Regno Unito.

Ormai un anno fa il popolo di Scozia si era già espresso sul tema della secessione dalla Gran Bretagna, decidendo di restarci. La grande voglia di Europa, però, insita ormai negli scozzesi, potrebbe rimettere tutto in discussione. Il popolo delle cornamuse e dei kilt, pur di restare nell'Unione Europea, ribalterebbe in un attimo il proprio volere e ciò testimonia il caos che si è venuto a creare.

Il Premier Cameron sembra non saper più che pesci prendere e mentre la Germania sembra non voler calcare la mano per una immediata uscita degli inglesi, il Premier Renzi non è di questo avviso. La telenovela continua, dunque, dato che in ballo ci sono miliardi di euro e non trofei tennistici.