È stato un Tour de France in cui tutto è veramente girato storto per Alberto Contador. Ieri il fuoriclasse spagnolo ha abbandonato la corsa a causa delle precarie condizioni fisiche dopo le cadute dei primi giorni e la febbre sopraggiunta successivamente. Ma non sono stati solo gli incidenti a rendere difficile la corsa di Contador: anche in seno alla squadra non tutto è filato liscio, come si è ben visto durante le tappe più impegnative.
Contador senza squadra
Alla prima difficoltà infatti Alberto Contador è stato lasciato solo da quelli che dovevano essere i suoi gregari.
Nonostante fosse in sofferenza, Contador è rimasto isolato nella prima tappa di media montagna sul Massiccio Centrale. Rafal Majka era in fuga e lì è rimasto fino all’ultimo per lottare per un modesto piazzamento. Roman Kreuziger faceva parte dello stesso gruppo da cui si è staccato Contador, ma non ha rallentato per attenderlo e aiutarlo a limitare i danni. Anche nella prima tappa pirenaica con il Col d’Aspin la Tinkoff non ha brillato in quanto a compattezza attorno al suo leader. Nella frazione di sabato, il tappone con Tourmalet e Peyresourde in cui Froome ha conquistato la maglia gialla attaccando in discesa, Contador ha sofferto sull’ultima salita ma non ha trovato nessun aiuto. Ancora una volta Kreuziger ha continuato a fare la propria corsa arrivando nel gruppo dei primi inseguitori di Froome e disinteressandosi del suo capitano.
La spaccatura in casa Tinkoff
Contador non ha preso bene la situazione che si è creata ed ha richiamato all’ordine i suoi compagni, soprattutto Kreuziger. “Il problema non era la tattica di squadra, gli ordini erano chiari e la sua decisione è stata un’altra cosa” ha sbottato Contador dopo il tappone di sabato. “Kreuziger ha deciso da solo.
Ne abbiamo parlato e voltiamo pagina”. “Quello che è successo è stato chiarito, c’è stato un problema di comunicazione” aggiunge il Ds del Team Tinkoff, Sean Yates.
Ma al di là delle spiegazioni è apparso fin da subito abbastanza chiaro che la Tinkoff non aveva una compattezza esemplare attorno al suo capitano. Un atteggiamento forse dovuto anche all’imminente chiusura della squadra o alle continue esternazioni di Oleg Tinkov che nel suo ottovolante emotivo ha cominciato a magnificare l’altra stella della squadra, Peter Sagan, mettendo un po’ da parte Contador.