Mark Cavendish è riuscito a mettere le mani sulla tanto sospirata medaglia olimpica, la prima della sua gloriosa carriera. Non è arrivato l’oro, ma contro il Viviani visto in gara nell’omnium alle Olimpiadi di Rio anche il campione britannico non ha potuto far niente. Cavendish non ha però mancato di innescare qualche polemica per aver provocato una caduta nella corsa a punti, la prova finale dell’omnium, che ha visto finire a terra anche Viviani.

Cavendish: 'Colpa mia'

L’omnium, la prova multipla del Ciclismo su pista, è stata dominata da Elia Viviani. L’azzurro ha perso qualche punto solo nella prova iniziale dello scratch, dove è finito settimo, per poi non uscire più dalle prime tre posizioni di ogni prova.

Cavendish è andato fortissimo, ma a differenza di Viviani ha commesso qualche errore, come nella gara di eliminazione quando è stato estromesso per essere passato sulla fascia di riposo. Alla fine il britannico è stato brillante protagonista negli sprint della corsa a punti, ma senza riuscire a conquistare quel giro di vantaggio che gli avrebbe consentito di ribaltare la situazione a suo vantaggio. Cavendish ha regalato anche tanti brividi quando ha colpito il coreano Park con una manovra incauta che ha causato una caduta in cui è rimasto coinvolto anche Elia Viviani. Per fortuna l’azzurro è riuscito a riprendere e a concludere da dominatore.

A Cavendish è rimasta così la medaglia d’argento e un dopo corsa in cui ha mostrato un po’ di nervosismo pur scusandosi e riconoscendo il suo errore.

“E’ stata colpa mia, avrei dovuto guardare dove stavo andando. Mi sono scusato con Viviani” ha ammesso Cavendish che poi ha perso le staffe quando qualche giornalista gli ha chiesto se la sua manovra non sarebbe potuta essere passibile di una squalifica. Il britannico ha anche respinto le domande sul suo errore nella prova ad eliminazione che gli è costata diversi punti, ma ha reso onore a Viviani.

“È stato il più consistente, l’omnium è così”.

Cavendish non ha nascosto un po’ di frustrazione per l’andamento della corsa a punti, la prova finale: “Mi sentivo incredibilmente bene, vedevo gli altri sempre più stanchi e io invece stavo sempre meglio. Ma mi sono subito reso conto che ero controllato, ho cercato di guadagnare il giro ma era difficile”.

E per finire questa avventura olimpica davvero alla Cavendish, ha esternato tutto il suo biasimo verso i giornalisti che gli chiedevano se avesse intenzione di ripresentarsi a Tokyo 2020 per un altro assalto a quell’oro olimpico che ancora gli sfugge, una domanda che il campione britannico non vuole sentirsi ripetere per i prossimi quattro anni.