La maglia più ambita e prestigiosa del Ciclismo, quella iridata di Campione del Mondo, rischia di essere assegnata in maniera grottesca. Il gran caldo che attende i corridori a Doha, dove domenica 16 ottobre si correrà la gara riservata ai professionisti, potrebbe cambiare completamente le carte in tavola. L’Uci è pronta a tagliare tutta la prima parte che si snoda nel deserto se le temperature dovessero essere troppo alte. La corsa sarebbe ridotta al solo circuito finale per un centinaio di km interamente pianeggianti tra rotonde e svolte a 180 gradi.

Mondiali, l’incognita del caldo

Fin da quando i Mondiali di ciclismo sono stati assegnati al Qatar è salita la preoccupazione per le condizioni atmosferiche che i corridori dovranno fronteggiare. A fine settembre, quando solitamente si svolge la rassegna iridata, il caldo sarebbe stato proibitivo e per questo i Mondiali in questa edizione sono stati spostati un paio di settimane più avanti. Ma potrebbe non bastare. Durante la settimana iridata, dal 9 al 16 ottobre, le temperature potrebbero anche spingersi oltre i 40 gradi. Per la gara in linea dei professionisti la preoccupazione è molto alta, anche perché la corsa ha in programma ben 150 km nel deserto, dove il caldo potrebbe essere reso ancora più insopportabile dal forte vento che qui spesso imperversa.

Il pericolo di una corsa ridotta

L’Uci ha rilasciato una dichiarazione in cui ha annunciato le misure che potrebbero essere adottate in caso di condizioni climatiche particolarmente avverse. Un gruppo di quattro esperti sta monitorando costantemente la situazione meteo. Due rappresentanti dell’Uci controlleranno quotidianamente le temperature utilizzando degli indicatori di stress termico.

L’Uci deciderà il da farsi dopo aver consultato tutti questi esperti, oltre al Presidente della commissione degli atleti Bobbie Traksel e quello dei commissari Ingo Rees.

La soluzione che l’Uci prospetta per la gara in linea dei professionisti in caso di condizioni di caldo estremo è quella di tagliare completamente i primi 150 km di corsa nel deserto e far svolgere solo i 7 giri del circuito finale per poco più di 100 km.

Le altre gare in linea si svolgeranno invece interamente nel circuito pianeggiante finale, e se le condizioni climatiche saranno estreme si potrà ridurre il numero dei giri da compiere. C’è da augurarsi che il clima sia clemente domenica 16 ottobre, perché la gara dei professionisti rischierebbe di trasformarsi in una farsa. Sarebbe una mini corsa in un circuito interamente pianeggiante, ricavato su un’isola artificiale, e caratterizzato da un’infinita serie di rotonde e inversioni a 180 gradi. Un anello che in molti hanno già definito del tutto inadatto ad ospitare un Mondiale.