Il WRC non lascerà la Sardegna. La rielezione - questa volta davvero plebiscitaria - a presidente dell’Automobile Club d’Italia, ha disteso l’animo di Angelo Sticchi Damiani, che ha toccato con mano il vero affetto da parte dei presidenti degli Automobile Club locali in quel 97% di voti che lo hanno letteralmente travolto. Come aveva promesso, dopo la votazione che lo ha rimesso al vertice dell’ente pubblico, il rieletto presidente dell’Aci ha sciolto il riserbo e ha comunicato la notizia che un po’ tutti aspettavano sin dai primi giorni del mese di ottobre 2016.

L’edizione 2017 del rally d’Italia, inizialmente punito a causa di un attacco politico, resterà in Sardegna. L’isola dei quattro mori, grazie all’impegno di molti sindaci, capeggiati dal primo cittadino di Alghero, Mario Bruno, e da quello di Olbia, Settimo Nizzi, è riuscita ad aggiudicarsi l’organizzazione di altre due edizioni del rally iridato, quella del 2017 - che si disputerà dal 9 all’11 giugno - e quella del 2018.

1,5 milioni per la gara

Il rally iridato sardo era a rischio, perché la Regione Sardegna aveva inizialmente proposto un contributo pari a 900mila euro - gli stessi fondi stanziati nel 2016 - mentre l’Aci chiedeva almeno 1,5 milioni di euro, ribadendo che la cifra precedente non rientrava nei costi organizzativi, e minacciando che avrebbe portato la competizione sulla terraferma.

Prima del terremoto di Amatrice si parlava di un rally da organizzare tra Lazio, Toscana e Umbria, o tra Liguria, Toscana e Umbria. Invece, per scongiurare il peggio, dopo un lungo tira e molla, l’ente regionale sardo ha trovato i soldi che mancavano per arrivare alla cifra richiesta dall’Aci. La base della gara resta nella cittadina di Alghero dove, come di consueto, saranno ubicati parco assistenza e direzione gara.

La novità del 2017 è data dal ritorno delle prove speciali della competizione in Gallura, che mancano dal 2013.

Alla fine, dunque, i fatti e il buon senso hanno smentito le parole, visto che le dichiarazioni rilasciate tra luglio e settembre scorsi dal presidente federale lasciavano trasparire totale chiusura verso l’isola sarda, etichettando come totalmente campato in aria il progetto che voleva il ritorno delle leggendarie PS ubicate nel nord-est del territorio, con un’assistenza remota ad Olbia.

Si preannuncia, quindi, un 2017 di sport ad altissimo livello per la zona nord della Sardegna, che da Alghero vedrà partire anche la centesima edizione del Giro d’Italia, che chiuderà la terza tappa ad Olbia.