Skandal'nyy! Dal russo all'italiano, la traduzione è facilmente intuibile, anche se il suo impatto sullo sport è diventato mondiale: più di mille atleti tra varie discipline sportive sono sfuggiti ai controlli antidoping tra i vari campionati sportivi internazionali sia olimpici che paralimpici. Si tratta di uno dei più ingegnosi e sporchi meccanismi negli ultimi dieci anni, che ora pone la grande potenza dell'Est sotto tutto un'altro occhio.

Il rapporto McLaren: svelati i retroscena

Da Londra a Sochi, passando per Kazan, Richard McLaren presenta più di un migliaio di documenti pieni di prove inattaccabili, che coinvolgono personalità note dello sport russo in questa faccenda.

Al 71enne avvocato della WADA (World AntiDoping Agency), è stato specificatamente indicato di indagare sulla grande nazione dell'Est Europa, trovando prove di manomissione dei campioni e di modifiche delle urine ai controlli internazionali. Tra i documenti più considerevoli ci sarebbe anche le conversazioni tra l'ex vice ministro dello sport Yuri Nagornykh e Grigory Rodchenkov, ex direttore del laboratorio nazionale antidoping, in cui viene espressamente comunicato l'ordine di violare i controlli su ordine del governo.

Come sfuggire ai controlli: i dettagli

Secondo quanto riportato dai rapporti in merito a Sochi 2014, tutto partiva da un cocktail chiamato Duchessa, preparato da Rodchenkov stesso, che conteneva farmaci proibiti autorizzati solamente a un numero circoscritto di atleti: il mix conteneva oxandrolone, methenolone e trenbolone.

A questo punto, tocca ai servizi segreti del FSB intervenire con lo scambio tra urine sporche e quelle pulite con l'agente Blokhlin che era l'incaricato principale dell'operazione di massima. Muniti di un pass da tecnico e con chiavi appartenenti solo ad alcuni funzionari russi, gli scassinatori riuscivano a scambiare le provette controllate con provette pulite grazie all'utilizzo di aggeggi capaci di forzare i contenuti dei campioni senza lasciare traccia.

Tuttavia rimaneva il problema su come mantenere inalterata la densità delle urine: la soluzione, scoperta attraverso analisi di laboratorio a Londra, è stato l'utilizzo di acqua o sale per diluire o aumentare la concentrazione, e di una quantità minima di Nescafè per mantenere il colore dell'urina.

Le reazioni russe: Mutko e Isinbayeva difendono la nazione

Se da un lato questo lavoro è stato apprezzato dalle federazioni internazionali, non lo è stato ovviamente per la nazione sotto accusa: secondo il vicepremier russo Mutko è l'ennesimo tentativo di attaccare lo sport russo, a cui gli fa eco la zarina del salto con l'asta Yelena Isinbayeva, oggi membro del CIO, che parla di scorrettezza nel concentrarsi solo su una nazione. Insomma, una farsa per tagliare fuori i russi dalle competizioni sportive, almeno agli occhi dei sovietici stessi. Certo è però che lo scacco è forte, e ora tocca alla grande madre dell'Est trovare una soluzione o almeno un'iniziativa per eliminare il problema. Altrimenti, rimarrà tale: skandal'nyy!