Il texano, citato in causa dagli Usa, apre un precedente sensazionale per la condotta ritenuta lesiva per lo stato; Il giudice Cooper ha ritenuto legittime e fondate le accuse delle autorità americane per frode contro l'ex corridore sponsorizzato dalla Us Postal Service. Lance Armstrong vincitore di Sette Tour de France dal 1999 al 2005, è stato infatti bandito a vita dall'Usada nel 2012 con revoca di ogni titolo sportivo conquistato per Doping. Ma i guai dell'ex ciclista sono proseguiti con la richiesta del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, di una cifra vicina ai 100 milioni di dollari per frode sportiva essendo stato sponsorizzato dal servizio postale pubblico americano.
La difesa di Lance Armstrong ha ritenuto infondate le accuse rivolte al proprio cliente, sostenendo che Us Postal Service abbia comunque beneficiato dell'accordo di sponsorizzazione, ma di tutt'altro avviso è stato invece il giudice Christopher Cooper, che ha ritenuto del tutto inaccettabili le argomentazioni proposte rinviando la decisione alla giuria americana, in quanto il danno è stato perpetrato contro gli Stati Uniti. Va ricordato che la Us Postal Service era già stata condannata a pagare alla squadra del texano, la Tailwind Sport Corporation ora scomparsa, 32 Milioni di dollari, e che l'ex compagno di squadra di Armstrong, Floyd Landis, aveva già presentato denuncia per la stessa ragione, già nel 2010.
Lance Armstrong ha ammesso soltanto nel gennaio 2013 le proprie responsabilità. E lo ha fatto nella trasmissione di Oprah Winfrey, dopo aver smentito per anni e anni le accuse che lo riguardavano. Persino dopo la squalifica a vita combinatagli dall'Usada, come precedentemente citato, con la revoca dei sette Tour vinti e la motivazione esplicita che lo ha visto "prendere parte attivamente al più grande e sofisticato programma di doping mai visto prima".
Un'amara nota a margine: l'americano è stato uno dei più accesi rivali di Marco Pantani sulle strade del ciclismo, e uno dei più accaniti accusatori del pirata rivelatosi poi, al contrario del texano, innocente ed estraneo alle accuse di doping che lo fermarono a Campiglio facendogli perdere quell'edizione della corsa rosa e portandolo poi a quel periodo buio che ormai tutti purtroppo conosciamo.