Basketball Champions League, anno primo ultimo atto, la Final Four. Questa sera avrà inizio la fase conclusiva del secondo torneo continentale che vedrà impegnate Banvit e Monaco nella prima semifinale e la Reyer Venezia contro i padroni di casa, nonché squadra favorita del Tenerife.

Una coppa passata in sordina

Nonostante la copertura da parte della Rai, e l'impegno di ben quattro squadre italiane, la BCL è passata in sordina: poca attenzione dai grandi media, tanto che la stessa Rai, al di fuori delle rubriche dedicate o delle dirette, faceva passare ai notiziari sportivi l'Eurolega, dove impegnata era la sola Milano e con risultati deludenti.

Tolte le riviste e i siti di settore, la BCL è scorsa quasi nell'anonimato, con buone prestazioni da parte di Avellino, Sassari e appunto Venezia. Più opaca la stagione di Varese, lo scorso anno finalista nella Fiba Europe Cup e che quest'anno ha dovuto fare i conti con anche con la salvezza in serie A.

Nessuna coppa in bacheca dal 2014

Nessun titolone dunque per l'evento di oggi, se non nel pomeriggio, sui siti e giornali di settore. E dire che è dal 2014 che non si mette in bacheca una coppa europea in italia (L'Eurochallenge griffato Reggio Emilia) e soprattutto è dal 2011 (c'era Siena, pare un'era geologica fa) che una squadra italiana non partecipa ad una Final Four che metta in palio il titolo di campione d'Europa.

Già, perché checché se ne dica la BCL mette in palio un titolo con questo blasone e pazienza se i "veri" campioni d'Europa giocano l'Eurolega. Forse è proprio per questo, per l'apparire come un'Eurolega in sedicesimo (per altro con una formula che suona "antica" se confrontata col girone unico ECA) che ha riscosso così poco appeal, nonostante i partecipanti ci abbiano messo il massimo: come Sassari, alle prese con un girone non semplice ma arrivata ad un passo dalle Final Four.

Ritorno al 2001

Quello a cui si assiste è il triste risultato della guerra tra Fiba e Eca per il controllo delle coppe europee e che sul campo ha lasciato vari morti, tra cui la mancata partecipazione delle italiane alle Eurocup, e il calo di appetibilità di alcune nostre squadre sul mercato europeo (Trento e Reggio Emilia su tutte).

Ma tutto iniziò nel 2001 quando l'Uleb e la Fiba si divisero i top club europei, l'Eurolega da una parte e la Suproleague dall'altra. Ma la versione Fiba, per quanto minore, aveva almeno il Panathinaikos e il Maccabi Tel Avviv a dare quarti di nobiltà alla competizione. Nella BCL, tolta la Francia che non ha squadre in tornei ECA, le altre sono compagini minori. Anche se il Banvit, finalista, ha vinto la coppa di Turchia, paese che a oggi ospita uno dei maggiori campionati d'Europa; il Monaco guida il campionato francese e il Tenerife è comunque una squadra di alto livello in Spagna. Venezia è seconda in Serie A e ha puntato su un collettivo che, da due anni a questa parte, produce ottimi risultati. Che sia la volta buona di un ritorno sul tetto d'Europa?