L'edizione numero 100 del Giro d'Italia è partita da poco (12.25 da Alghero) e mai come oggi il tema della sicurezza stradale è di stretta attualità. Michele Scarponi (morto lo scorso 22 aprile) è l'ennesima vittima della strada. Investito da un autocarro mentre si allenava nella città natia di Filottrano (Ancona), il corridore trentasettenne dell'Astana, avrebbe dovuto partecipare al Giro di oggi. Ma al traguardo previsto tra le 17-17.30 a Olbia Scarponi non ci sarà.

Lista delle vittime della strada sulle due ruote

La morte di michele scarponi e il Giro per la maglia rosa che parte oggi senza di lui sono testimoni di una realtà italiana che deve essere cambiata.

La morte dei ciclisti sulle strade non è più un fatto accidentale che "non si poteva evitare". E' invece simbolo di una carenza legislativa adeguata che tuteli gli utenti della strada e, nel caso specifico, la "mobilità dolce" in generale. La morte di Scarponi non è un caso isolato. L'anno scorso è stata la volta del corridore belga Antoine Demoitiè(Grand-Wevelgen), morto investito da una moto; due mesi prima, era morto Romain Guyoy sotto un camion; e allo stesso Giro d'Italia che consacrò vincitore Scarponi nel 2011(per la squalifica di Contador) fu il belga Wouter Wylandt a perdere la vita schiantandosi contro un muro al Passo del Bocco.

Assemblea del FIAB a Monza

La FIAB( Federazione italiana amici della bicicletta) si è riunita a Monza ai primi di maggio.

La morte di Michele Scarponi è stato il punto di partenza di un'assemblea incentrata sul tema della sicurezza stradale. Giulietta Pagliaccio, la presidente eletta e confermata per il terzo mandato, in ricordo di Scarponi, ha ribadito la necessità di un intervento legislativo sul tema della sicurezza stradale a tutela della "mobilità dolce".

In particolare, ha auspicato che il parlamento e il Governo approvino in via definitiva il "Disegno di Legge-delega per la riforma del Codice della Strada." Una legge già "approvata alla Camera il 9 ottobre 2014", ma mai passata al Senato. La Pagliaccio si è rivolta anche all'imprenditoria legata alle auto con l'intento di coinvolgerli e sensibilizzarli a questa causa.

Per spronare gli stessi sindaci, poi, è stata presentata la proposta di "ComuniCiclabili." Secondo cui, FIAB assegna un punteggio da 1 a 5 alle città in relazione alle rispettive politiche "bike-friendly"(come l'iniziativa "bike to work", o "bike to school", ad esempio).