Dopo il GP al Sachsenring, la situazione tecnica in Ducati è tutt'altro che chiara circa le potenzialità della moto nelle prossime gare in campionato, complice anche la roulette russa degli pneumatici che sembrano essere l'incognita maggiormente influenzante in questo campionato 2017.

E' vero che tutti i team ufficiali sembrano avere preoccupanti alti e bassi apparentemente non motivati, i progetti telaistici e mappature elettroniche di inizio campionato sono stati rivisti in funzione del fatto che le coperture non hanno ancora raggiunto una uniformità di prestazioni costante, tuttavia in Ducati si respira un clima decisamente agrodolce.

Da un lato un rinnovato Andrea Dovizioso non solo costante come negli anni precedenti ma anche incisivo quando serve, in grado di ragionare durante la gara e sfruttare appieno il potenziale del mezzo nei momenti che contano, ottenendo risultati entusiasmanti che lo hanno proiettato in testa al campionato.

Il Dovi, anche recentemente ha fatto riferimento più volte ai limiti cronici della Desmosedici, affermando che la moto non è ancora in grado di uscire dalle curve con efficacia, per cui la possibilità di essere competitivi in tutte le piste è un traguardo ancora lungi da venire; a sorpresa però (complice l'evidenza dei piazzamenti raggiunti) nelle ultimissime interviste ha manifestato un cauto ottimismo, forse anche in funzione del fatto che sono aumentati i problemi in casa della concorrenza su alcune piste, come si è visto per esempio in Germania e in precedenza per le Yamaha ufficiali.

Sulla stessa lunghezza d'onda Danilo Petrucci fresco di rinnovo contrattuale e in decisa crescita, sta imparando a rimanere calmo e non sparare tutte le cartucce nei primi giri portando la sua "Desmo 17" al traguardo nelle migliori condizioni in grado di contendere la vittoria fino alla fine a piloti del calibro di Rossi. Petrucci dice che la Desmosedici non è una moto intuitiva, con la Ducati non si può guidare d'istinto e le reazioni del mezzo sono molto particolari rispetto alla “normalità” dei prototipi MotoGp, però ha imparato a controllarne le reazioni e il fatto che abbia confermato con Pramac nonostante la generosa offerta Aprilia, significa che crede nel potenziale tecnico della moto di Borgo Panigale.

Dall'altro lato uno sconsolato, anche se non ancora sconfitto, Jorge Lorenzo che fatica decisamente troppo ad adattare le sue doti principali quali pulizia di guida e scorrevolezza in curva, ad una Desmosedici ancora troppo scorbutica per lui, pilota che soffre particolarmente il cronico problema sovrasterzante della moto.n Dall'intervista rilasciata al portale Crash.net si evince chiaramente come la situazione per Lorenzo sia al momento irrisolvibile a meno di modifiche al telaio della Desmosedici.

"I'm trying a lot of things, with my riding and the setting of the bike. But still we didn't solve the problem, or we didn't completely solve the problem. We are waiting for something really new on the bike."

Sto provando molte cose, sia sul setting della moto che sul mio stile di guida. Ma non abbiamo ancora risolto il problema o non abbiamo ancora completamente risolto il problema. Stiamo aspettando qualcosa di veramente nuovo sulla moto.

Che altro dire, a metà campionato ci si ritrova con un pilota ufficiale alle stelle e l'altro, quello su cui si punta tutto come immagine, in enorme difficoltà; da amministratori non si può non sottolineare che anche se l'operazione Lorenzo mediaticamente ha sicuramente avuto un'eco importante che probabilmente si è estesa anche al mercato delle moto stradali, Dovizioso ha sin qui realizzato il doppio dei punti di Lorenzo in campionato e che i risultati del Dovi sono costati indicativamente meno di 15.000 Euro a punto mentre quelli di Lorenzo indicativamente più di 180.000 Euro a punto.

Ogni ulteriore commento dovrà essere quindi rimandato a quando, ci si augura presto, Lorenzo sarà messo in grado di guidare la moto con profitto per valutare i reali valori in campo e salvaguardare gli ingenti investimenti effettuati.