Come nel 2013, Vincenzo Nibali si giocherà le ultime chance di ribaltare la classifica generale della Vuelta Espana sulle terribili rampe dell'Angliru. Allora non andò bene: il campione italiano sfidò l'ultraquarantenne Chris Horner che riuscì a difendersi dagli attacchi del siciliano, per poi avvantaggiarsi nel finale. Stavolta l’avversario diretto è Chris Froome, che guida ancora la classifica con 1’37’’ di vantaggio, grazie anche ai secondi guadagnati due giorni fa sulla breve rampa di Santo Toribio de Liebana. Sull'Angliru però sarà tutto diverso, o così almeno ha promesso Nibali.
Nibali verso la battaglia dell'Angliru
L’Alto de El Angliru, la terribile salita asturiana, la vetta più celebre e temuta della Vuelta Espana, sarà il giudice finale della corsa. Vincenzo Nibali è pronto a sferrare gli ultimi attacchi a Chris Froome, convinto di poter ancora ribaltare la situazione. Il capitano del Team Bahrain-Merida aveva riaperto i giochi in maniera netta nella tappa di Los Machucos, recuperando una quarantina di secondi sulla maglia rossa. Giovedì ha però pagato dazio su un arrivo completamente diverso, su una salita più corta ed esplosiva, dove la maggior reattività di Froome ha fatto la differenza, riportando in dote al britannico altri 21’’.
Nibali sa che il distacco di 1’37’’ è ampio, ma anche che la salita dell'Angliru è simile a quella di Los Machucos, dove ha messo in difficoltà Froome, ed anzi è ancora molto più lunga.
"Quello di giovedì non era un arrivo per me, era un finale esplosivo più adatto a corridori come Froome e Contador. Sull'Angliru sarà diverso", ha promesso il campione siciliano parlando al giornale spagnolo "Marca".
"Una salita vera"
L'Angliru ha sempre fatto segnare distacchi importanti in passato. Nell'ultima occasione, il 2013, Horner lasciò Nibali e Valverde ad una trentina di secondi, e Joaquim Rodriguez a quasi un minuto e mezzo.
Nel 2011, invece, la meteora Cobo staccò Froome di 48’’, Rodriguez di un minuto e mezzo e Nibali di oltre due minuti e mezzo. C'è quindi il terreno giusto per fare selezione e provare a recuperare il distacco.
"L'Angliru è una salita vera - ha aggiunto Nibali - Oltre alla salita però dobbiamo prestare molta attenzione alle discese.
Potrebbero fare la differenza anche le condizioni meteo", ha concluso il ciclista italiano. La tappa dell'Angliru, che farà calare il sipario sulle montagne della Vuelta Espana, propone anche le salite di Alto de la Cobertoria e Alto del Cordal, un trittico terribile racchiuso in appena 50 chilometri.