Domenica sera, quando in Italia sarà ormai notte inoltrata, gli Stati Uniti si fermeranno ed una marea umana formata da centinaia di milioni di persone prenderà posto davanti al proprio televisore per assistere al Superbowl LII, in cui i New England Patriots ed i Philadelphia Eagles si contenderanno l’ambito Lombardi Trophy.
C'è un legame che unisce football americano e ciclismo
Il football americano è uno sport culturalmente lontanissimo dalle nostre abitudini, eppure c’è un filo sottile che lo unisce a noi: il Ciclismo.
Già, perché nel football americano c’è molto più ciclismo di quanto si possa immaginare e partiamo da una curiosità: durante un incontro in NFL il bordocampo è praticamente impraticabile, affollato dallo staff delle due squadre, arbitri, giornalisti, polizia e altri addetti ai lavori, dunque non c’è modo per ricavare uno spazio idoneo al riscaldamento degli atleti se non quello… di farli pedalare.
Gran parte delle squadre, infatti, hanno scelto di dotarsi di cyclette da posizionare ai margini del terreno di gioco per far riscaldare questi signori di 120kg in media (sicuramente pessimi scalatori). Particolare è la storia di C.J. Anderson, runningback dei Denver Broncos (per intenderci, colui che prende la palla dal quarterback e corre verso la linea di meta), che nella sua prima stagione da professionista ha faticato parecchio a trovare spazio, riuscendoci solo l’anno successivo, dopo una preparazione atletica fatta a suon di uscite di 100 km. Vogliamo credere che non sia un caso.
Tanta passione per le due ruote accompagnerà anche i protagonisti del prossimo Superbowl: in casa Eagles troviamo il giovane Mack Hollins, ricevitore neoprofessionista, che non ha ceduto al richiamo delle fuoriserie, restando fedele alle due ruote anche durante la sua prima stagione in NFL: il classe ’93 ha la fortuna di vivere a pochi km dal Lincoln Financial Field, lo stadio di Philadelphia, così, nei giorni di allenamento o degli incontri casalinghi, preferisce evitare il traffico e anticipare il riscaldamento raggiungendo lo stadio in sella alla sua sobria city bike.
Subito dopo la qualificazione al Superbowl di Minneapolis deve averlo sfiorato la folle idea di affrontare la trasferta in bici, tanto che ha postato sui suoi canali social un video in cui è immortalato mentre pedala nella sua città con una didascalia che è tutto un programma: “1360 km to go”.
Tra le fila di New England i ciclisti sono molti, primo fra tutti Tom Brady, quarterback dei Patriots, che negli ultimi quindici anni ha conquistato la bellezza di cinque campionati e che ha nelle due ruote una grandissima passione.
Brady, alto 1.90m e con un fisico da passistone nordico, è un fedele supporter di Best Buddies, un’associazione che si occupa di supporto a pazienti con ritardo mentale e problemi sociali legati allo sviluppo intellettivo, che periodicamente organizza delle competizioni ciclistiche e podistiche alle quali il QB non perde occasione per partecipare, portando con sé i suoi compagni di squadra a fargli da gregari.
Altra grande passione di Brady è il fuori strada: in offseason, infatti, il leader di New England è solito organizzare delle uscite nel parco nazionale di Yellowstone, in Montana, dove con buona pace del coach Bill Belichick, si mette alla prova tra fango e sentieri.
Dal passista agli scalatori: tra i Patriots i potenziali grimpeur sono i due wide receivers di Brady, vale a dire Julian Edelman e Danny Amendola; con il loro metro e settantacinque sono dei piccoli in un mondo di giganti e verosimilmente, il downhill nel Montana è per loro un antipasto delle tante, tantissime botte che sono costretti a subire in partita.