Il ritorno in bello stile della 'grande boxe' ha una data precisa, quella del 29 aprile 2017. Davanti a 90 mila persone, in un tradizionale 'tempio' calcistico come il mitico Wembley, Anthony Joshua mise K.O Wladimir Klitschko aggiungendo altre due corone mondiali al titolo IBF già detenuto. Il giovane campione britannico con l'Africa nel Dna, nel cuore e sulla pelle aveva messo al tappeto colui che per oltre un decennio aveva dominato la categoria dei pesi massimi, tornato sul ring dopo quasi un anno mezzo a caccia del suo glorioso passato. Era nata una stella che, a differenza dello stesso Klitschko, oggi sta avendo la capacità di essere un 'personaggio' al di fuori dal ring, anche per coloro che non seguono la boxe.

Del resto Joshua ne ha tutte le caratteristiche: un sorriso da bravo ragazzo, modi gentili ed educati, un fisico da superman e, come tutti i vip del XXI secolo, un profilo social molto seguito. Ma come tutti i grandi della boxe, l'eroe ha un rivale che lo rispecchia, riflettendo l'esatto opposto. Uno spaccone al di là dell'inverosimile, un pugile che ama provocare la polemica con le sue dichiarazioni oltre le righe, forte ed invincibile sul ring e con la fama di 'supercattivo'. L'esplosione definitiva di Anthony Joshua ha permesso indirettamente a Deontay Wilder di lasciare i confini della sua disciplina sportiva e di essere oggetto di discussione anche in ambienti che con la boxe non hanno nulla a che vedere: indissolubilmente legati, perché l'uno ha bisogno dell'altro, almeno per il momento.

Ed il mondo ora freme per vederli combattere sullo stesso ring e celebra il ritorno della grande boxe e di un duello che mancava dagli anni '90, dai tempi della sfida tra Mike Tyson ed Evander Holyfield. Chiunque vinca questo combattimento ancora virtuale sarà il campione indiscusso dei pesi massimi e, per quanto riguarda la categoria regina della boxe, è un qualcosa che manca dal 2000.

L'ultimo fu Lennox Lewis, un altro britannico. Dovrebbe essere certamente ben augurante per Anthony Joshua.

Joshua vs Parker

Intanto Joshua ha aggiunto alla sua collezione la corona mondiale WBO strappata a Joseph Parker. Il match, intenso ma poco spettacolare, non entrerà nella storia della boxe, anche se certamente entra in quella personale di Joshua: l'ex iridato neozelandese è il primo avversario che non è riuscito a mettere al tappeto, la vittoria ai punti del britannico è stata comunque netta ed inequivocabile.

Possiamo ben dire che Parker non lo ha mai impensierito, a parte un bel destro andato a segno nella quinta ripresa che Joshua ha incassato molto bene. Per il resto, il pluricampione ha pizzicato ripetutamente l'avversario con suoi jab, frutto di un maggiore allungo ed ha dato luogo a qualche timido tentativo di sferrare il colpo risolutore nella seconda parte dell'incontro. In determinate circostanze AJ è andato a segno e Parker è apparso in difficoltà in più di un frangente. In netto svantaggio ai punti, il campione WBO si è reso conto di non poter vincere ed ha preferito difendersi per avere quantomeno la soddisfazione di chiudere il match in piedi. Quasi un mese prima, Wilder aveva conservato il titolo mondiale versione WBC battendo per K.O Luis Ortiz, in un match pieno di insidie che, ad un certo punto, lo aveva visto in grande difficoltà.

Quando si disputerà il nuovo incontro del secolo?

Ora gli appassionati di boxe vogliono solo vedere il nuovo incontro del secolo. Si tratta di una terminologia invero abusata nella noble art, ma quantomeno nel secolo in corso possiamo ben dire che i pesi massimi non hanno ancora avuto un match che meriti questa definizione. Un Tyson-Holyfield o, se preferite, un Alì-Foreman o Alì-Frazier oppure, andando ancora più indietro nel tempo, un Marciano-Walcott. Non si scandalizzino i puristi della 'golden age' del pugilato se scomodiamo autentiche leggende, anzi ne siano ben felici perché se usiamo determinati paragoni vuol significare che questo bellissimo sport, spesso criticato e finito sotto accusa per svariati motivi, oggi ha ancora una sua credibilità.

Caratteristica che emerge anche dalle ultime sfide di Joshua e Wilder, contro due pugili pericolosi ed imbattuti. Joshua vs Wilder non ha ancora una data: Eddie Hearn, il potente promoter britannico che cura gli interessi di AJ, ha parlato mesi addietro di un ipotetico dicembre 2018 e, recentemente, ha sottolineato che prima di affrontare Wilder per la riunificazione definitiva del titolo dei pesi massimi, il suo pugile potrebbe essere 'costretto' ad almeno una difesa obbligatoria contro lo sfidante ufficiale di una delle molteplici sigle di cui detiene la cintura. In realtà le trattative tra le parti sono già iniziate, ma per il momento non è agevole stabilire le borse o la sede dell'incontro.

Joshua detiene quattro cinture contro una del rivale e vuole logicamente la fetta economica più grossa. Vorrebbe inoltre combattere del Regno Unito. Gli Stati Uniti sono certamente la patria della grande boxe, ma Joshua ha dimostrato di poter riempire gli stadi e non vuole volare oltre oceano: si vedrà.

'Scintille' tra i due rivali

Subito dopo il match vinto contro Parker, è stato chiesto ad Anthony Joshua contro chi combatterà nel suo prossimo incontro. Il riferimento a Wilder era più che scontato. “Fatelo soltanto salire sul ring e lo mando K.O – ha detto il pluricampione mondiale britannico – giuro che lo faccio esplodere”. La risposta dello statunitense non si è fatta attendere, tramite un video ed un post su Instagram.

Wilder ha commentato il combattimento di Cardiff definendolo “una rapina” ed ha fatto i complimenti a Parker. “Ottimo lavoro e non ti scusare – ha scritto, rivolto al neozelandese – perché non hai fatto nulla di sbagliato”. Quanto alla sfida lanciata da Joshua, per Wilder è “accettata al cento per cento”. Chiude infine con l'ennesima provocazione. “Togli la parola 'Africa' dal tuo braccio, loro sono guerrieri. Tu sei inglese, fratello!”.

Sfida tra due modi diversi di interpretare la boxe

Sebbene abbiano il K.O nel loro Dna, entrambi con una percentuale altissima (20 su 21 per il britannico, 39 su 40 per lo statunitense), si tratta di due pugili completamente diversi. Anthony Joshua è dotato di un'enorme forza fisica, è letteralmente esplosivo soprattutto nelle prime riprese, ma anche molto intelligente dal punto di vista tattico.

Sa gestire le energie all'interno del ring ed attendere il momento giusto per piazzare il colpo risolutore. Si dice che non sia un grande incassatore, lo abbiamo visto toccare il tappeto contro Wladimir Klitschko, ma anche rialzarsi e vincere il match. Il suo modo di combattere è probabilmente motivato da questo suo presunto tallone d'Achille, sa bene che deve annientare l'avversario prima che questi possa colpirlo quando la lucidità viene inevitabilmente meno. Deontay Wilder è una macchina da pugni: non ha un grande stile, non sarà elegante come Joshua ma picchia duro e contro Luis Ortiz ha dimostrato inoltre di saper incassare molto bene. Il tecnico che sa di possedere dinamite pura nei suoi pugni contro il guerriero che non molla mai ed ha come unico obiettivo quello di far assaggiare il tappeto ai suoi avversari.

Tra i due, Joshua è chiaramente il personaggio più amato perché il suo stile fuori dal ring esprime correttezza e rispetto per gli avversari. Dote sconosciuta per Wilder, se facciamo riferimento alle ultime dichiarazioni come quella in cui avrebbe massacrato Tyson o la più recente, letteralmente scioccante, in cui ha affermato nel corso di un programma radiofonico di desiderare "un cadavere sul ring". Personaggio discusso e discutibile per certi versi, certamente un grande pugile: per essere considerato il migliore e strizzare l'occhio ai grandi della boxe, Anthony Joshua deve metterlo al tappeto o, quantomeno, vincere e convincere. La controparte sa benissimo che 'verba volant', il ring è ben altra cosa.

Ma la boxe, a dispetto dei troppi moralisti, è anche quella delle 'grandi bocche' che talvolta esagerano nei contenuti. Tutto fa spettacolo, anche le dichiarazioni eccessive e chi ama questo sport può finalmente tirare un sospiro di sollievo perché l'attesa è finita: la grande boxe è tornata, ora non resta che attendere il nuovo combattimento del secolo.