Che Deontay Wilder sia sia letteralmente senza freni nelle sue dichiarazioni non è assolutamente una novità. Stavolta però l'ha proprio sparata grossa, tanto da determinare l'apertura di un inchiesta a suo carico da parte della WBC, federazione della quale detiene il titolo mondiale dei pesi massimi. Risultato: il suo immediato rinvio alla commissione disciplinare. Nel corso di un programma radiofonico, il noto Breakfast Club in onda sulle frequenze del New York Radio Show, Wilder era talmente carico da affermare il suo desiderio di uccidere un avversario sul ring.
Le forti parole di Wilder
"Quando entro sul ring sono un'altra persona, sono il 'Bronze Bomber' - ha detto Wilder - e voglio soltanto combattere, mettere al tappeto il mio avversario e tornare a casa". Fin qui nulla di eclatante, ma la frase assolutamente scioccante è stata la successiva, quando ha affermato di desiderare un cadavere sul ring. "Spero di avere un morto nel mio record", ha detto, ribadendo "ne voglio uno e lo voglio davvero. Io non ho paura di nessuno e non mi interessa l'avversario che ho di fronte". Ha pure raccontato il momento esatto in cui ha pensato di aver ucciso davvero un avversario, il combattimento in questione è stato quello contro il polacco Artur Szpilka, avvenuto a Brooklyn nel 2016.
Lo sfidante al titolo mondiale finì K.O al 9° round. "Quando è andato al tappeto, sembrava che non respirasse più", ha detto al microfono del Breakfast Club. Immediate le reazioni del mondo della boxe che, in maniera univoca, ha condannato le sue affermazioni. L'ex campione mondiale britannico Tony Bellew lo ha definito "miserabile ed idiota" in un tweet.
La boxe del Regno Unito, del resto, è ancora sconvolta dopo la morte di Scott Westgarth avvenuta lo scorso febbraio. Il mediomassimo inglese ha perso conoscenza negli spogliatoi, dopo il combattimento vinto contro Dec Spelman in un match valido per le eliminatorie del titolo britannico di categoria, ed è successivamente deceduto in seguito ai durissimi colpi incassati.