È ormai parecchio tempo che Nacer Bouhanni fa parlare di sé più per il suo carattere focoso che per le vittorie. Il velocista francese doveva essere il punto di forza della Cofidis, il corridore su cui progettare un ciclo vincente e tornare al successo al Tour de France dopo tanti anni. Invece Bouhanni non è neanche stato convocato dalla sua squadra per il Tour 2018, una scelta che ha destato grande stupore. Dietro all’esclusione voluta dal Team manager Cedric Vasseur ci sono i comportamenti sopra le righe tenuti dal corridore negli ultimi mesi, tanto che in casa Cofidis si respira ormai un'aria da regolamento di conti che non promette nulla di buono per il futuro nonostante un contratto valido anche per il 2019.

Vasseur – Bouhanni, una lunga serie di litigi

Nacer Bouhanni è arrivato alla Cofidis nel 2015 dopo aver rotto con la FDJ, la squadra che gli aveva preferito Arnaud Demare dopo una lunga rivalità interna. L’opzione Cofidis sembrava la scelta giusta per il velocista francese, una squadra fuori dal World Tour ma con un bel calendario e soprattutto in cui essere il punto di riferimento indiscusso. Le cose però non sono andate benissimo, perché anche nella nuova squadra il suo carattere particolarmente esuberante e irascibile ha creato non pochi problemi, soprattutto dopo l’arrivo alla guida del team di Cedric Vasseur.

Vasseur ha deciso di escluderlo dalle convocazioni per il Tour de France e dalle pagine de L’Equipe ha ora spiegato cosa è successo tra lui e il corridore, ricordando una lunga serie di episodi.

“Lui si è lamentato di non aver mai avuto una vera discussione con me, ma è falso. Ne abbiamo avuta una a dicembre, ma è stato perché lui voleva che assumessi suo padre” ha ricordato Vasseur, che ha continuato il racconto del suo difficile rapporto con Bouhanni. “In febbraio dopo la caduta a Dubai se l’è presa con i nostri tubolari. Lui voleva i Continental ed ho fatto di tutto per accontentarlo. Prima della Parigi Nizza gli ho detto che non avevamo un contratto con la Continental e che doveva firmarmi un documento in cui sollevava la squadra da responsabilità in caso di incidenti, ma lui si è rifiutato”, ha raccontato il manager della Cofidis.

Lo scontro alla Parigi-Nizza

Il rapporto già difficile tra Vasseur e Bouhanni si è così incrinato definitivamente, tanto che durante la Parigi-Nizza il corridore ha rivolto al suo team manager delle parole pesanti.

“Quello che mi ha ferito è stato quando mi ha detto che in termini di gestione della squadra non ne sapevo nulla e che ero solo un commentatore televisivo. Ai suoi occhi io non sono legittimo, perché è stata la Cofidis a scegliermi e non lui” ha dichiarato Vasseur.

L’ultimo episodio controverso è avvenuto in giugno, durante la Route d’Occitanie. La squadra ha chiesto a Bouhanni di aiutare l’altro velocista del team Christophe Laporte nella prima tappa, mentre nella seconda i ruoli si sarebbero invertiti. “Lui si è rifiutato” ha ricordato Vasseur, che ha così deciso di puntare solo su Laporte per il Tour de France e di escludere Bouhanni. “So che è una scelta azzardata, ma gli servirà”, ha concluso il manager francese.