Un gesto folle e deplorevole quello compiuto dal pilota marchigiano Romano Fenati durante la gara di Misano di Moto2, che ha messo a repentaglio l'incolumità dell'avversario, Stefano Manzi ed ha sdegnato il grande circus del Motomondiale. Un gesto sconsiderato di cui si è stato detto molto e di cui, probabilmente, molto ci sarà da dire in futuro.

Oggi arrivano le prime conseguenze: il suo team, il Team Sneapers, ha rescisso il contratto con il pilota, lasciandolo senza sella da qui a fine stagione. Ma il suo team non è stato il solo a deprecare un così malsano comportamento antisportivo punendo il pilota con il "licenziamento" in tronco.

Da tutto il mondo del Motomondiale si sono levate accuse e parole di sdegno, così come dagli sponsor e dall'opinione pubblica che segue gli sport motoristici.

Il Team Snipers rescinde il contratto

Il comunicato della scuderia di Fenati non lascia adito a dubbi. "Possiamo comunicare che il Marinelli Snipers Team rescinde il contratto con il pilota Romano Fenati per il suo comportamento antisportivo, inqualificabile, pericoloso e dannoso per l'immagine di tutti" - sono le tassative parole che tuonano dal quartier generale del team di Moto2 per il quale fino a ieri correva Fenati e che, per l'anno prossimo, avrebbe visto proprio Stefano Manzi correre in coppia con Romano Fenati sotto la stessa bandiera del team Marinelli Sneapers.

Una decisione ben più severa delle due sole giornate di squalifiche imposte al pilota dagli organizzatori della Moto2 e che aveva creato molti dubbi tra gli esperti del settore così come tra i sostenitori degli sport motoristici in generale, in primis di quelli su due ruote. E con la decisione drastica del team, arrivano anche le scuse: "Con rammarico dobbiamo constatare che il suo gesto irresponsabile ha messo in pericolo la vita di un altro pilota e non può essere scusato in alcun modo".

Scuse roboanti che riguardano tutti, a partire dal team fino alla Marinelli Cucine, passando per la Rivacold e tutti gli altri sponsor della squadra, incluse "tutte le persone che sempre lo hanno appoggiato".

Le parole del grande Agostini

Arrivano come proiettili roventi sparati da un cecchino d'eccezione, il grande Giacomo Agostini che tuona: "Bisogna avere la testa per fare il pilota; non riesco a capire il perchè di un gesto così".

Sconcerto e sgomento regnano sovrani nel circus del Motomondiale "il giorno dopo". Incredibile, inqualificabile, imperdonabile sono le tre parole che girano sulle labbra di tutti.

L'equilibrato Agostini, 15 titoli iridati nel suo personale fulgido palmares, è sgomento e non si capacita di una così netta caduta sportiva di un pilota che era una "promessa" del Motociclismo internazionale. Lui, Romano Fenati, il "cinghialotto" che non ha saputo domarsi, neppure nella squadra di Valentino Rossi, nella quale avrebbe spesso avuto problemi per il suo carattere, come sostenuto anche dalla madre del pilota che, a poche ore dal fattaccio, aveva parlato del "caratterino" del figlio.

Agostini ha continuato: "Personalmente non sono per la ghigliottina, ma lo avrei allontanato per tutta la stagione - aggiungendo come MV Agusta e il suo team abbiano voluto tutelarsi al fine di evitare altri problemi in futuro e chiosando con la gelida frase - "In fin dei conti ci sono tanti piloti che possono sostituirlo".

La madre smorza i toni

Proprio questa mattina, la madre di Romano Fenati aveva dichiarato di aver ricevuto delle minacce di morte verso il figlio e brutte parole indirizzate anche alla ragazza del pilota. Brutti colpi che tornano indietro saltabeccando di qua e di là tra errori, scuse, accuse, toni e atteggiamenti che travalicano i bordi del buon senso.

La donna prova, così, a riequilibrare la situazione, dichiarando: "Mio figlio è stato provocato", anche se poi ha ammesso lo sbaglio compiuto dal pilota di Ascoli Piceno senza scusa alcuna, tranne la "tanta adrenalina in corpo" e il suo "caratterino" che sarebbe noto a tutti.

Parziali scusanti che non bastano a sanare la ferita morale con il circus del motociclismo in toto.

Romano Fenati si scusa

Dopo poco, arrivano le scuse del giovane pilota. "Chiedo scusa a tutto il mondo sportivo - dice il marchigiano pentito che sperava in un brutto sogno - Penso e ripenso a quei momenti, ho fatto un gesto inqualificabile, non sono stato un uomo!" ammettendo tutta la sua responsabilità in un così folle e inspiegabile gesto di rabbia. Un gesto inconsulto che ha fatto riflettere in molti e che, adesso, a mente fredda, sta facendo riflettere anche lui.

"Le critiche sono corrette e comprendo l'astio nei miei confronti" - aggiunge il motociclista, facendo un mea culpa su cui bisognerà ragionare a lungo. Una presa di coscienza tardiva a seguito di un'azione sconsiderata su cui, adesso, interviene anche il Codacons che ha appena fatto sapere di aver "inviato oggi un esposto alla Procura dell Repubblica di Rimini" per indagare su quanto avvenuto in pista a Misano nella gara di Moto2 di ieri.

Un gesto di una gravità inaudita che esula dal campo sportivo poiché potrebbe equivalere a "voler deliberatamente mettere in pericolo la vita altrui, senza contare il cattivo esempio dato a milioni di giovani" appassionati di motociclismo e che supportano questo sport seguendo le gare.