Il lungo inseguimento iniziato in Canada nel 2003 ha finalmente avuto il lieto fine ieri nel durissimo Mondiale di Innsbruck: Alejandro Valverde è infatti diventato campione del mondo riuscendo a conquistare quella maglia iridata che aveva soltanto sfiorato in passato (ben sei podi per lui senza nessuna vittoria, record senza precedenti nella storia dei Mondiali). Il murciano ha fatto valere classe ed esperienza, supportato da una squadra compatta e di qualità e sospinto dalla feroce determinazione di interrompere il tabù iridato che durava da troppo tempo.

Valverde: ‘La miglior vittoria della carriera’

La lunga avventura di Valverde ai Mondiali di Ciclismo era iniziata nell’ormai lontano 2003, con una medaglia d’argento in Canada, quando il campione uscente era Mario Cipollini e il favorito della vigilia era Paolo Bettini. Da allora è passata un’intera generazione di campioni, Valverde è salito altre cinque volte sul podio superando una squalifica per doping e un gravissimo infortunio al Tour de France dello scorso anno. Quindici anni dopo il campione murciano ha coronato il suo sogno vincendo finalmente ad Innsbruck su un percorso durissimo, probabilmente all’ultima occasione visti i suoi 38 anni e il tracciato da velocisti della prossima edizione.

“Non ci credo, è incredibile, sono tanti anni che lotto e alla fine ce l’ho fatta. È la miglior vittoria della mia carriera” ha dichiarato Valverde al sito ufficiale della sua squadra. “E’ quello che ho sognato in tutti questi anni, ci sono andato vicino molte volte, ho preso sei medaglie ma nessuna d’oro. Sono arrivato a pensare che non sarei mai stato Campione del Mondo.

Mi ero quasi arreso, poi tutto si è capovolto” ha aggiunto il neo iridato.

‘Uno sprint indimenticabile’

La corsa è andata nel modo in cui la Spagna voleva, con alcuni corridori sacrificati per controllare la situazione ma con ancora Nieve, Izagirre e De la Cruz insieme a Valverde prima della rampa finale di Gramartboden. Il capitano si è poi dimostrato all’altezza delle aspettative nei momenti chiave, mentre quasi tutti i rivali più accreditati sono andati in difficoltà nella massacrante corsa di Innsbruck.

“Voglio ringraziare tutta la squadra perché ha fatto un lavoro da dieci, mi hanno dato tanta tranquillità, dal primo all’ultimo” ha spiegato Valverde prima di raccontare i momenti palpitanti dello sprint finale. “E’ stato uno sprint molto lungo, mi hanno lasciato tutta la responsabilità. Ho controllato la distanza fino ai 350 metri dal traguardo, poi mi sono detto: adesso parto e non aspetto nessuno. Ho visto che erano vicini ma che non potevano sorpassarmi, da lì è stata una miscela di emozioni, di sensazioni, è stato indimenticabile” ha raccontato il campione spagnolo, che con questa vittoria ha messo la ciliegina sulla torta ad una carriera formidabile.

“Ho ancora tempo per smettere di essere un professionista ma con una vittoria del genere posso ritirarmi tranquillamente.

Tutto ciò che arriva da ora in poi è un regalo. Dopo la caduta di Dusseldorf ho pensato che la mia carriera fosse finita, invece sono tornato con 14 vittorie e il Mondiale…tutto è un regalo” ha aggiunto Valverde.