Anche se non è arrivata la vittoria o una medaglia, la nazionale azzurra ai Mondiali di Ciclismo di Innsbruck è stata tra le grandi protagoniste. La squadra diretta dal Ct Davide Cassani ha corso con attenzione e coraggio, inserendosi in tutti i tentativi di fuga che hanno movimentato la gara nelle fasi centrali, e poi schierandosi al comando nel finale per aiutare Gianni Moscon, diventato sul campo il leader unico. Il giovane trentino si è visto sfuggire di poco Valverde e gli altri corridori che si sono giocati il successo nelle ultime rampe del terribile muro di Gramartboden, ed ha concluso al quinto posto.

Cassani: ‘I corridori sono stati straordinari’

Come in ogni Mondiale anche quest’anno le strategie della nazionale azzurra hanno fatto discutere, anche per la voglia di ogni appassionato di entrare nei panni del Ct. Nel mirino della critica sono entrate soprattutto due mosse: la scelta di far tirare tutta la squadra nell’ultimo passaggio dalla salita di Igls e lo scatto di Moscon in cima all'ascesa per cercare di rientrare su Valgren. La prima situazione ha fatto uscire di scena Cataldo, Brambilla, Caruso e Pellizotti, sacrificati per tirare il gruppo e poi ovviamente staccati, la seconda ha fatto spendere a Moscon tante energie che poi probabilmente gli sono mancate sul muro di Gramartboden quando ha perso contatto dai primi.

Dalle pagine della Gazzetta dello Sport il Ct Davide Cassani ha difeso le sue scelte strategiche e lo spirito combattivo del giovane corridore trentino. Il Ct azzurro ha spiegato di aver iniziato la corsa con due leader, Nibali e Moscon, ma che il fuoriclasse siciliano si è fatto da parte durante la corsa. “Ha detto che non stava benissimo, quindi di capitano ne avevamo uno solo, Moscon” ha raccontato Cassani, che ha motivato la scelta di far tutta la squadra sulla salita di Igls: “Tutti gli altri corridori sono stati straordinari, erano qui per aiutare i capitani e lo hanno fatto in un modo encomiabile” ha dichiarato l’ex corridore romagnolo.

‘Moscon è un vincente’

Sulla critica all’attacco di Moscon per cercare di rientrare su Valgren, il Ct Cassani ha applaudito all’istinto del suo corridore. Gareggiando senza radioline la scelta della mossa da fare è stata in questo caso tutta del giovane azzurro, che ha visto in quell’attacco l’opportunità per arrivare al muro finale con un po’ di vantaggio.

“Non vedo errori, perché si può dire che senza lo scatto sulla salita precedente Moscon ne avrebbe avute di più successivamente per stare con i primi, ma lì ha dimostrato di essere un vincente. Ha pensato: se centro questa fuga senza Valverde e anticipo il muro finale con 30’’ di vantaggio vinco il Mondiale” ha spiegato Cassani.

Il Ct romagnolo ha poi ricordato le difficoltà nella preparazione di questo Mondiale, con l’infortunio a Nibali che ha pesato in maniera decisiva sulle nostre velleità e con la squalifica di Moscon, due episodi senza i quali “saremo andati vicini a vincere”. Cassani ha anche annunciato un viaggio in Giappone per la primavera, per effettuare un sopralluogo sui percorsi delle Olimpiadi di Tokyo 2020. La gara in linea si svolgerà su un tracciato che si preannuncia molto impegnativo, con circa 5.000 metri di dislivello e quindi potrebbe essere un’ultima occasione per Vincenzo Nibali.