Vasiliy Lomachenko non ha certamente disputato il miglior combattimento della sua carriera, però ha vinto sfiorando il knockout dell'avversario ed ha aggiunto alla sua personalissima collezione anche il titolo WBO dei pesi leggeri. L'ucraino deteneva già la cintura di supercampione WBA prima del combattimento contro il portoricano Jose Pedraza al Madison Square Garden che si è disputato nella notte newyorchese (in Italia erano le prime luci dell'alba quando i due pugili sono saliti sul quadrato). Nell'ambito della stessa riunione c'è da segnalare il debutto vincente tra i professionisti del massimo italiano Guido Vianello.

Dieci round non esaltanti, poi Pedraza va due volte knock down

Non è stato il solito Lomachenko contro il combattivo Pedraza. L'ucraino che, secondo la rivista The Ring, in questo momento è il miglior pugile pound for pound, si è mostrato molto più guardingo rispetto agli ultimi combattimenti, forse memore della battaglia con Linares in cui, nonostante la vittoria finale, aveva toccato anche il tappeto. Oltretutto Lomachenko è reduce anche da un problema fisico, con la spalla destra che ha recentemente subito un intervento. Il campione WBA, insomma, non ha voluto forzare. Questo per dieci round, perché nell'undicesimo il pugile ucraino si è mostrato molto più aggressivo travolgendo Pedraza con combinazioni veloci e precise: la sua boxe, perfetta sintesi di freddezza e potenza con l'avversario finito due volte knock down.

Il portoricano si è comuque rialzato ed ha avuto la grande soddisfazione di chiudere in piedi il match, anche se i cartellini dei giudci hanno espresso in maniera unanime ed inequivocabile la vittoria di Lomachenko. Per lui si tratta dunque della 12esima vittoria su 13 match da professionista.

Per Vianello un bel k.o al debutto

C'era un pò d'Italia al Madison, dove ha fatto il suo debutto tra i professionisti il 24enne Guido Vianello. Per il peso massimo romano una vittoria comoda ai danni del modesto Luke Lyons, un avversario 'morbido' scelto per il debutto di un pugile molto promettente. Lo statunitense è andato giù in due round dopo aver subito due colpi molto pesanti da parte di Vianello, in particolare il secondo destro al volto che lo ha messo al tappeto.

Il pugile italiano è stato portato tra i 'grandi' della boxe dal potente manager Bob Arum, un nome che non ha certo bisogno di presentazioni ed al suo angolo ha un autentico maestro del calibro di Abel Sanchez che vanta ben 18 pugili da lui allenati e portati al titolo mondiale e tra questi anche Gennadij Golovkin. Per Vianello, pertanto, la grande occasione di testare le sue capacità nel professionismo ed in palcoscenici importanti, onde evitare di 'svernare' nel dilettantismo come accaduto ad altri pugili di casa nostra.