Ciclismo e doping, un binomio che davvero non si riesce a estirpare in questo sport, neppure raggiunta l'età che dovrebbe essere della saggezza, della consapevolezza, ma anche della correttezza.
La lunga piaga del doping continua a invadere questo bellissimo sport, praticato a ogni età dai giovanissimi agli ultra novantenni. Purtroppo la notizia che arriva dagli USA e che sta rimbalzando sulle maggiori testate sportive lascia sgomenti e attoniti, proprio in un periodo storico dove sembra che la lotto al doping nel ciclismo professionistico stesse dando i suoi effetti, con un calo drastico dei casi denunciati.
Ciclismo, doping a 90 anni: revocato titolo USA e annullato record del mondo
Va subito precisato che Carl Grove, l'ultra novantenne, fenomeno della pista nei campionati Master, non è stato squalificato. La famigerata antidoping americana - USADA - sta ancora effettuando ogni verifica e studio del caso in questione che, va ancora sottolineato, coinvolge una persona ultra novantenne. Il ciclista nel luglio scorso aveva vinto a Breinigsville, in Pennsylvania il titolo americano nei campionati master su pista indoor per la fascia d'età 90 - 94, facendo segnare anche il nuovo record del mondo per la categoria in cui era l'unico partecipante, al termine aveva come di rito sostenuto gli esami anti doping.
L'USADA, fatti i dovuti accertamenti e rilevati i parametri dei valori non conformi alle regole, ha deciso di procedere all'annullamento del titolo nazionale ma anche del record del mondo. Grove è stato trovato positivo ad uno steroide anabolizzante, l'epitrenbolone rilevato dall'urina del novantenne Grove.
L'agenzia antidoping non ha squalificato il ciclista, accogliendo la sua difesa
Il ciclista come riferito in precedenza non è stato squalificato perchè l'agenzia antidoping ha accolto, per il momento la sua tesi difensiva, come riporta la Gazzetta dello Sport: "Avrebbe consumato alla vigilia della gara carne contaminata, proveniente da un allevamento che utilizza ormoni della crescita".
C'è da sottolineare anche come durante l'inchiesta sia venuta alla luce un'altra sostanza proibita. Il ciclista originario di Bristol è stato trovato positivo al clomiphene, un estrogeno che avrebbe assunto insieme ad un integratore. La lotta al doping non deve guardare in faccia a nulla: nazione, livello di preparazione fisica, cultura ma anche età.