Una monoposto con il marchio del Biscione mancava alla Formula 1 da 34 anni. L'ultima volta che l'Alfa Romeo aveva fatto parte del circus con proprie vetture risale al 1985, i piloti erano Riccardo Patrese ed Eddie Cheever. Il 2019 segna due avvenimenti importanti relativi al Mondiale che partirà da Melbourne il prossimo 17 marzo: il leggendario marchio che segnò la storia dell'automobilismo in epoche pioneristiche e nelle primissime edizioni dell'attuale kermesse iridata torna in pista grazie alla partnership con Sauber e Ferrari. Di fatto la nuova Alfa Romeo Racing 2019 non è italiana, ma svizzera (è la vecchia Sauber) ed è motorizzata Ferrari.

Di italiano c'è dunque il motore della rossa, anche se indubbiamente non può non suscitare grande fascino il marchio della casa automobilistica lombarda. Il cuore degli italiani è ovviamente per il Cavallino, ma potrebbe battere un pò per l'Alfa Romeo Racing anche per un altro motivo: accanto all'esperto Kimi Raikkonen, infatti, c'è Antonio Giovinazzi ed è il primo pilota italiano in F1 dopo ben 8 stagioni.

Primi giri a Fiorano

L'Alfa Romeo Racing ha fatto il suo debutto in pista a Fiorano presentando un look sorprendente. Fantasiosa la livrea composta da tanti quadrifogli, simbolo assolutamente storico del reparto corse milanese. Alla guida c'era Raikkonen che nel giorno di San Valentino ha iniziato la sua nuova avventura.

Test necessari in attesa di quello che sarà il debutto ufficiale delle due monoposto, fissato per lunedì prossimo 18 febbraio in Catalogna al Montmelò. Nella circostanza ci sarà anche Giovinazzi.

Una leggenda chiamata Alfa Romeo

Il Biscione debuttò nelle competizioni automobilistiche addirittura nel 1911 e colse la sua prima grande affermazione nel 1923 vincendo la Targa Florio.

Due anni dopo vinse il primo campionato del mondo di automobilismo della storia, grazie ad Antonio Ascari e Gastone Brilli-Peri. Negli anni '30 i prototipi Alfa dominano la Targa Florio e la Mille Miglia, è l'epoca in cui Tazio Nuvolari scrive la sua leggenda. Il campionato mondiale di Formula 1 inizia nel 1950, l'Alfa Romeo vince le prime due edizioni con Nino Farina e Juan Manuel Fangio.

Poi annuncia il ritiro dalla competizione che perdurerà fino al 1979 anche se dal 1961 la scuderia lombarda fornisce motori ad altre autovetture, tra cui McLaren, March e Brabham. Nel Mondiale del 1979 ripresenta una propria vettura, affidata a Bruno Giacomelli e Vittorio Brambilla. Tra i piloti che caratterizzano questo periodo fino al 1985, oltre al citato Riccardo Patrese, ci sono anche l'ex campione mondiale Mario Andretti ed il talentuoso Andrea De Cesaris.

Guida italiana da sempre

L'Alfa, in fin dei conti, nelle sue apparizioni in F1 ha sempre avuto almeno una guida italiana ed anche la nuova Alfa Romeo Racing non fa eccezione, presentando Antonio Giovinazzi. Pugliese, nato a Martina Franca nel 1993, ha già esordito nella massima kermesse automobilistica con la Sauber nel 2017, disputando due gare.

Per la prima volta è un 'pilota titolare', nella circostanza citata infatti era il terzo della scuderia elvetica. Nel suo personale palmares vanta un trofeo italiano ed uno europeo nei kart, la vittoria nella F. Pilota China (2012) e il 2° posto nel campionato GP2 del 2016 alle spalle di Gasly. Gli ultimi italiani al via, guide titolari in un Campionato del mondo, sono stati Jarno Trulli sulla Lotus Renault e Vitantonio Liuzzi sulla HRT Cosworth, entrambi nel 2011.