Nella tante e, purtroppo, troppe storie di doping nel ciclismo quella di Floyd Landis è sicuramente tra le più particolari. Nel 2006 trionfava al Tour de France all'ombra della Torre Eiffel con i propri compagni, ma appena tre giorni dopo la vittoria gli fu revocata dall'antidoping perchè risultò positivo al testosterone. Landis fu tra i fidi gregari di Armsotrong proprio nel periodo in cui l'ex asso americano vinceva tutto, collezionando trofei e grandi giri, salvo poi scoprire l'uso massivo del doping con tutto ciò che ne conseguì, tra cause, trofei revocati e un declino inesorabile.

La Gazzetta dello Sport l'ha intervistato recentemente svelando la sua rinascita, anche grazie all'attività imprenditoriale della coltivazione della cannabis, e il suo riavvicinamento al ciclismo.

Landis: la denuncia del doping, il declino e la rinascita come imprenditore

Dopo essere stato travolto dallo tzunami del doping e dopo essere stato depennato dal ciclismo, Landis parlò. Denunciò le malefatte di Armstrong collaborando con gli inquirenti per arrivare alla verità. Non riusciva più a sopportare le menzogne e la gogna mediatica che gli era toccata, era il 2010 quando mando una mail alle autorità dove raccontava tutto. Era poco prima del Tour della California del 2010 e scoppiò la bomba, lunghi processi, accuse che portarono Landis ad uno stato di depressione che riuscì a scacciare con l'uso della cannabis.

Ora ne è diventata una sua attività imprenditoriale di successo in Colorado, dove la coltivazione è legale, con un altro ex ciclista Zabriskie coltiva marijuana e gli affari vanno a gonfie vele. La voglia di ciclismo è ancora presente in Landis e quest'anno ha deciso di ritornare: "Lo amo e voglio restituirgli tutto quello che mi ha dato". Ciò è possibile grazie ai soldi di una causa vinta contro Armstrong ma soprattutto grazie alla sua attività di coltivazione, senza timori legati al suo passato: "Non ho timori. La gente e gli appassionati stanno comprendendo solo ora cosa capitava in quel periodo. Finora ho ricevuto solo feedback positivi, sia da parte dei fan sia da parte dei corridori. Molti atleti mi hanno cercato per entrare nel team quando si è diffusa la notizia".

La sua azienda sarà uno degli sponsor della squadra, diretta da Gord Fraser , ex corridore professionista fino al 2004. Nell'intervista a Gazzetta un ultimo saluto ad Armstrong con cui ha condiviso tante vittorie e in seguito altrettanto astio nelle aule di tribunale: "Se lo vedessi gli augurerei il meglio".