Doveva essere il primo scontro diretto tra i giganti dello sprint della Tirreno-Adriatico, e così è stato. A Foligno Elia Viviani, Fernando Gaviria e Peter Sagan si sono sfidati in un finale da vera battaglia, senza una squadra che sia stata in grado di prendere in mano il gruppo.

Nella mischia i più forti sono comunque riusciti a farsi largo, e Viviani ha avuto ragione largamente di Sagan e Gaviria, con il colombiano che è sembrato molto incerto nella volata e nelle scelte da prendere. Ora la Tirreno lascerà spazio agli uomini che puntano al successo finale, con le tappe sui muri che promettono spettacolo.

Tirreno, fuga a sei

La terza tappa della Tirreno-Adriatico era la più facile dal punto di vista altimetrico, pur non essendo completamente pianeggiante. Il percorso ha attraversato il senese con i Gpm del Passo del Rospatoio e della Foce, per poi addolcirsi decisamente nella seconda metà verso Foligno. La corsa ha trovato fin dai primissimi chilometri sei coraggiosi attaccanti che sono partiti in fuga, con le squadre Professional sempre protagoniste. A lanciarsi in avanscoperta sono stati Stepan Kurianov (Gazprom-RusVelo), Natnael Berhane (Cofidis), Mirco Maestri (Bardiani-CSF), Sebastian Schönberger (Neri Sottoli-Selle Italia), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF) e Alexander Cataford (Israel Cycling Academy).

Maestri ha conquistato i traguardi volanti e poi si è fatto da parte, risparmiando energie per eventuali altre fughe nelle prossime tappe. Il gruppo ha comunque sempre tenuto sotto controllo la situazione, con le squadre dei velocisti più attesi, Deceuninck e UAE, che si sono divise le fatiche in testa.

Dal caos sbuca Viviani

La fuga si è definitivamente esaurita negli ultimi cinque chilometri, quando il gruppo ha deciso di alzare i ritmi in vista dello sprint. Il finale, con diverse rotonde e curve, è stato caotico, senza nessuna squadra che sia riuscita ad organizzarsi al meglio per guidare la volata. La Bora ha provato a portare davanti Sagan, che si è trovato così a partire in testa nello sprint, con Elia Viviani e Fernando Gaviria a ruota.

Il campione d'Italia è uscito prepotentemente dalla scia dell'ex iridato sorpassandolo subito, mentre Gaviria è sembrato incerto e, anziché uscire a centro strada, ha cercato un varco inesistente tra i due avversari. Viviani è così andato a vincere largamente, mentre Sagan ha difeso il secondo posto dal colombiano della UAE che è sembrato rimanere con il colpo in canna. Al quarto posto è finito Nizzolo (Dimension Data) protagonista di una caduta nelle fasi centrali della corsa.

La classifica è rimasta invariata, con Adam Yates ancora al comando.

Da segnalare quest'oggi anche diversi ritiri dopo quello di ieri di Moscon.

Stamani non è ripartito da Pomarance Fabio Felline per un problema ad un ginocchio, e durante la tappa hanno abbandonato Damiano Caruso e Tomasz Marczynski.