Fabio Fognini ed il paragone con Adriano Panatta. Sicuramente eccessivo se consideriamo che a 26 anni il grande ex tennista romano aveva già conquistato il Roland Garros. Fognini ha talento, ma anche tanta discontinuità di rendimento e, cosa non trascurabile, ha già superato la trentina. Dunque Panatta si limita a fargli tanti complimenti visto che dal suo magico 1976 nessun altro tennista italiano era riuscito a conquistare un titolo equivalente al Masters 1000, impresa appena riuscita al ligure a Montecarlo. Ma non accetta paragoni e ne ha tutte le ragioni.

'Nadal senza intensità è poca roba'

Al di là della finale vinta contro Dusan Lajovic che lo vedeva però favorito, le vere imprese di Fognini sono arrivate nei turni precedenti quando ha eliminato nell'ordine Zverev, Coric e, soprattutto, Rafa Nadal in semifinale. "Talvolta le alchimie del Tennis sono imprevedibili - sottolinea Adriano Panatta, ripercorrendo il cammino di Fognini nel Principato - se consideriamo che ha vinto chissà come con Rublev ed è stato fortunato con Simon. Poi ha trovato Zverev che non ha capito niente e perdeva 6-1 2-0 con Coric. A quel punto si è accesa la luce, il tennis è uno strano sport". Al di là di questi episodi, il tennista ligure ha letteralmente dominato Nadal in semifinale, cosa che non capita tutti i giorni soprattutto sulla terra rossa ed in un torneo che è stato per tanti anni tradizionale feudo del maiorchino.

"Credo si sia vista la differenza tra uno che sa giocare a tennis ed un altro che lo gioca meno bene". Si, Panatta sta parlando proprio di Nadal, ma non è una novità che lui prediliga un tennis più tecnico rispetto a quello estremamente fisico dello spagnolo. "Nadal senza intensità è davvero poca roba, contro di lui in semifinale Fabio sembrava il maestro con l'allievo".

'Piano con i paragoni'

Sottolineando gli episodi che hanno caratterizzato, nel corso del torneo, il successo finale di Fabio Fognini, Panatta non intende affatto sminuirlo. "I ribaltoni a volte sono casuali", dice e cita come esempio sé stesso e le sue vittorie più prestigiose nel 1976. "A Roma al primo turno ho annullato 11 match point a Warwick ed a Parigi sempre al primo turno ne annullai uno ad Hutcka, parlo di tornei che poi avrei vinto".

Dunque qualcosa in comune con il recente successo di Fognini a Montecarlo, ma a chi gli dice che, forse, è nato un 'nuovo Panatta', risponde con estremo realismo. "Fognini nuovo? Ha 31 anni e non è mica un pischello. Andiamoci piano con i paragoni".

Nicola Pietrangeli: 'Fabio certe volte fa arrabbiare'

Tanti complimenti a Fabio Fognini arrivano anche da Nicola Pietrangeli, auguri speciali visto che Nik era stato l'ultimo italiano a trionfare a Montecarlo, due anni di fila appena prima dell'Era Open nel 1967 e 1968. "Grande partita quella con Nadal, Fabio certe volte fa davvero arrabbiare (il riferimento è alla sua poca costanza di rendimento, ndr). Nadal non ama giocare contro Fognini e credo si sia visto. Con il senno del poi era tutto facile, quando sei in campo è tutto così difficile".