Qualunque impresa sportiva non può più aggiungere nulla alla sua straordinaria leggenda, salvo alimentarne la fama di 'immortale'. Ci sono pugili che sono caduti e si sono rialzati anche più di una volta, in pochi però hanno avuto le stesse incredibili 'resurrezioni' di Manny Pacquiao. Il senatore filippino (non è un modo di dire, lo è realmente a Manila) è l'uomo dei record: dodici titoli mondiali in otto diverse divisioni di peso sono numeri difficilmente raggiungibili per chiunque. Per finito lo hanno dato tante volte: dopo la doppia sconfitta con Bradley e Marquez nel 2012, oppure dopo il 'match del secolo' contro l'altrettanto leggendario Floyd Mayweather tre anni dopo.

Si è sempre rialzato, si è preso anche la rivincita con Timothy Bradley e si è sempre dichiarato disponibile al rematch con Mayweather. Dubitiamo che si farà perché 'Money', nonostante qualche esibizione più redditizia che credibile, è a tutti gli effetti un ex pugile. Nel frattempo Pacquiao è andato incontro ad una nuova caduta, nel 2017 contro Jeff Horn, ma è risorto un anno dopo vincendo il suo dodicesimo titolo iridato battendo per TKO Lucas Martin Matthysse. Cintura difesa a gennaio di quest'anno dall'assalto di Adrien Broner. Pac Man però non è tipo da accontentarsi, anche perché qualche critico lo ha messo nel mirino: 'il tempo passa per tutti, vorrei vederlo contro un pugile di primissimo piano' sono le parole più frequenti di haters nemmeno tanto convinti.

Per tutta risposta Manny torna sul ring e l'avversario è un'autentica macchina da guerra. Il prossimo 20 luglio affronterà a Las Vegas l'imbattuto Keith Thurman, in palio c'è il titolo WBA dei pesi welter versione Super detenuto da quest'ultimo, mentre il fuoriclasse filippino detiene il titolo della stessa federazione, ma la sua è la versione 'regolare'.

Classico guazzabuglio pugilistico che, però, nulla toglie ad un match che si candida fin d'ora a diventare quello dell'anno.

Keith Thurman, il grande ritorno lo scorso gennaio

Del resto in questo momento la divisione dei pesi welter abbonda per il talento dei contendenti. Potenzialmente nessuna categoria può attualmente sfoggiare un tale calibro di campioni del mondo: Terence Crawford detiene il titolo WBO, Errol Spence è il campione IBF, Shawn Porter è il titolare della corona WBC, Keith Thurman e Manny Pacquiao si dividono appunto i due titoli WBA.

Thurman è tornato sul ring lo scorso gennaio dopo quasi due anni di fermo per una serie di seri problemi fisci e personali. Lo ha fatto in grande stile battendo Josesito Lopez e mettendo per l'appunto le mani sulla cintura di campione Super WBA dei pesi welter: è imbattuto in 29 combattimenti da professionista (con 22 k.o) in cui può vantare alcuni 'scalpi' illustri come quelli di Shawn Porter e Danny Garcia. Per avere ragione di un tale contendente, dunque, Manny Pacquiao deve rimettere indietro l'orologio del tempo e sfoderare una prestazione di altissimo livello. Per i soliti detrattori è semplicemente un match rischioso ed il filippino dovrebbe andarci piano, per il diretto interessato solo una tappa di un lungo cammino che non è ancora finito.

Torniamo a dire che ben poche cose possono aggiungere ulteriore spessore alla leggenda di Pac Man l'immortale, c'è solo da comprendere quanti e quali capitoli dobbiamo ancora aggiungere a questa meravigliosa epopea sportiva.