Vicenzo Nibali al Tour con l'ambizione di provare a vincere qualche tappa prestigiosa e di conquistare la classifica degli scalatori vestendo la maglia a pois. Significa da parte sua l'ammissione che non si sente pronto a tentare il colpaccio, quello che gli riuscì nel 2014? Secondo il parere di un vecchio 'diavolaccio' del Ciclismo come Claudio Chiappucci, le parole del siciliano possono dare atto a due interpretazioni. "Magari ammette semplicemente di stare invecchiando, oppure vuole allentare un pò la pressione".

'L'infortunio di Froome non cambierà gli equilibri'

Intervistato recentemente da OAsport, l'ex corridore lombardo non crede che Nibali sia tagliato fuori in partenza dalla corsa verso la maglia gialla al prossimo Tour de France. "In passato altri corridori esperti hanno puntato esclusivamente alla maglia degli scalatori, perché magari sentivano di non essere in grado di aggiudicarsi il Tour. Ma non credo che Nibali si limiterà a questo: secondo me ci proverà". Il grande assente del Giro di Francia sarà ovviamente Chris Froome, vittima del drammatico incidente al Delfinato. Secondo Chiappucci, però, il forfait del quattro volte vincitore del Tour non sposterà gli equilibri. "Paradossalmente in casa Ineos avranno meno problemi di gestione, Geraint Thomas l’anno scorso ha dominato il Tour e quest’anno ci sarà anche Bernal che potrà fare bene".

Thomas che tra l'altro proprio oggi ha confermato la sua presenza alla Grande Boucle che era stata messa in dubbio dopo la sua caduta al Giro di Svizzera.

'Ci sono i giovani, ma non le certezze'

Al di là di Nibali che, ovviamente, non è più giovanissimo, Claudio Chiappucci non riesce ad intravedere tra le nuove leve un corridore italiano che possa coltivare l'ambizione di primeggiare in una grande corsa a tappe.

"Non c'è oggi, non hanno dato segnali in questa direzione. Correre tappa per tappa senza ambizioni di classifica non è come cercare di stare davanti a tutti i costi, giocarsi il tutto per tutto senza sbagliare e saper reggere la pressione. I giovani non mancano, ma sulla loro evoluzione ci sono poche certezze". Gli viene chiesto se per caso intravede tra questi ragazzi un 'Chiapucci'.

"Il modo di correre è molto cambiato e non è facile rivedersi nei ciclisti di oggi. A me piacciono i corridori che combattono, ma anche quelli che sono costanti. Ad esempio mi ha esaltato Richard Carapaz, il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia. Ha mostrato grandi numeri in salita ed ha vinto anche due tappe. Non era facile in una squadra che aveva Landa come capitano scelto, lui si è saputo amministrare anche con la squadra. Tra gli italiani, ovviamente, il numero uno resta Nibali. Ha grande esperienza, si sa imporre ed è ancora un osso molto duro".