Matteo Berrettini ha fatto il suo raggiungendo le semifinali agli Open di Vienna ed intanto, in ottica Atp Finals, arriva anche un grazioso regalo firmato da Reilly Opelka. Lo statunitense, infatti, ha superato in tre set Roberto Bautista-Agut nei quarti di finale a Basilea e, dunque, il vantaggio di Berrettini nei confronti dello spagnolo è salito: Matteo è attualmente ottavo nella Race to London a quota 2.660 mentre Bautista-Agut resta a 2.530 punti. Tutti gli avversari più agguerriti del romano nella corsa a quello che un tempo si chiamava Masters sono dunque fuori dai rispettivi tornei: Basilea ha fatto la differenza in tal senso perdendo per strada, oltre al citato Bautista-Agut, anche David Goffin e Fabio Fognini.

Berrettini, grazie alla semifinale appena conquistata, ha reso più inespugabile il suo fortino anche se l'ultima parola in tal senso sarà scritta a Parigi-Bercy, ultimo Masters 1000 di stagione che prende il via domani 26 ottobre.

'Spero di non abituarvi troppo bene'

Grande soddisfazione, intanto, per il 23enne romano in quest'ulteriore capitolo esaltante della sua stagione. In semifinale a Vienna affronterà l'idolo di casa oltre che grande favorito del torneo, Dominic Thiem. Per il momento Matteo tiene saldamente i piedi per terra come nel suo stile: alle Finals ci pensa, per sua stessa ammissione, ma ha deciso di non sbilanciarsi più di tanto fino a quando la sua qualificazione per Londra non sarà matematica.

"Ci stai davvero abituando bene" gli fa notare il cronista di Ubitennis nell'intervista a caldo, subito dopo il suo successo contro Andrey Rublev nei quarti viennesi e Matteo si limita ad affermare che "il mio livello di Tennis si sta alzando e sto mettendo dentro tanta esperienza. Mi aiuterà nei momento più difficili perché è normale che ci saranno anche quelli, non si può sempre salire.

Dunque spero di non abituarvi troppo bene, anzi di non abituarvi affatto".

Quarto italiano in top 10 nell'Era Open

Grazie al citato successo di Opelka ai danni di Bautista-Agut, lo spagnolo verrà scavalcato in classifica nel ranking Atp da Berrettini che lunedì farà il suo ingresso nella top 10 per la prima volta in carriera.

Dovrebbe piazzarsi al nono posto, sorpassando Nishikori ed il citato tennista iberico. Che il 2019 sia davvero un anno importante per il tennis italiano viene evidenziato da questo risultato, perché non era mai accaduto dal 1973 (anno in cui venne istituito il ranking) ad oggi di trovare due italiani a distanza di mesi in top 10 nello stesso anno solare. Berrettini sarà il quarto azzurro tra i primi dieci del mondo, il primo fu Adriano Panatta nel 1973 e nel suo anno di grazia 1976 raggiunse la posizione numero 4 dopo i successi al Foro Italico ed al Roland Garros. Corrado Barazzutti salì al numero 7 nel 1978 ed è anche l'anno della sua partecipazione al Masters, secondo ed ultimo italiano dopo Panatta a prendere parte a quelle che oggi si chiamano Atp Finals nel torneo di singolare.

A raggiungere due 'mostri sacri' del tennis italiano in questa particolare statistica è stato Fabio Fognini lo scorso giugno, anche se purtroppo il ligure ha poi perso il prestigioso piazzamento a causa di risultati che sono venuti meno, con una seconda parte di stagione condizionata da problemi fisici. Dal 28 ottobre, come detto, toccherà a Matteo: non è il più giovane italiano in top 10 considerato che taglierà questo prestigioso traguardo all'età di 23 anni e 5 mesi, mentre Panatta nel 1973 aveva 23 anni ed 1 mese. Il più 'anziano' è stato Fognini all'età di 32 anni ed 1 mese.