È stato un Gran Piemonte in perfetto stile Team Ineos quello che è andato oggi in scena con il traguardo in salita al Santuario di Oropa. Lo squadrone britannico ha dominato la corsa sia nel suo svolgimento che nel risultato finale, facendo ritmo duro per poi scatenare negli ultimi chilometri Egan Bernal e Ivan Ramiro Sosa. Il vincitore del Tour de France è riuscito a fare il vuoto negli ultimi due chilometri ed andare a vincere, ma il compagno non è stato da meno, cogliendo il secondo posto dopo aver costruito in maniera determinante al successo del capitano.

Gran Piemonte, Rossetto tra i fuggitivi

Il Gran Piemonte si è presentato quest’anno in una veste del tutto inedita, portando il traguardo su una delle salite più note del grande Ciclismo, quella al Santuario di Oropa. La corsa è così passata da essere uno degli ultimi appuntamenti stagionali per i velocisti a trasformarsi in una bella sfida per scalatori a due giorni dal Giro di Lombardia.

Nelle fasi iniziali si è formata al comando una fuga con Rossetto, Barbero, Gesbert, Romano, Bais e Battaglin. Le difficoltà del finale di corsa, con la salita di Nelva a precedere l’ascesa decisiva di Oropa, hanno però azzerato le possibilità di una fuga da lontano, un’opzione resa ancora più improbabile dall’impronta che il Team Ineos ha deciso di dare alla corsa.

La squadra di Bernal ha occupato stabilmente la testa del gruppo, un’immagine classica delle tappe di montagna dei grandi giri. Sulla salita di Nelva il francese Rossetto è rimasto in compagnia di Bais e poi da solo, ma il plotone è rientrato su di lui prima dello scollinamento.

Ineos da padrona

La Ineos ha poi continuato a preparare il terreno per il previsto attacco finale di Bernal tirando nella discesa e nel breve piano attraversando Biella per approcciare la salita finale.

Castroviejo e Puccio hanno fatto un lavoro esemplare nella prima parte dell’ascesa ad Oropa e la corsa, così chiusa dalla squadra britannica, ha potuto proporre solo la classica selezione da dietro, con sempre più corridori via via staccati. Anche Rosa ha dato il suo contributo, ma è stato Ivan Ramiro Sosa, ultimo gregario di Bernal, a cambiare decisamente il ritmo.

Il giovane colombiano ha messo tutti gli avversari alle corde, riducendo prima il gruppetto a sette unità, con Buchmann, Martin, Frank, Villella e Peters rimasti attaccati a fatica.

Ad un paio di chilometri dall’arrivo il forcing di Sosa è diventato insostenibile per tutti e a Egan Bernal è bastato dare una piccola accelerata per disperdere i rivali. Il vincitore del Tour de France è così volato via imprendibile, ed anche facendo un po’ di fatica nelle ultime centinaia di metri, è andato a vincere questo Gran Piemonte. Sosa, che ha dato l’impressione di essere forte almeno come il suo capitano, si è preso il secondo posto completando il trionfo della Ineos, con Nans Peters a chiudere il podio davanti a Buchmann e Martin.

Villella è stato il primo degli italiani al traguardo, appena davanti ad un Visconti ancora in ottima condizione.