La delusione per il secondo posto ai Mondiali in Yorkshire è stata dura da mandare giù per Matteo Trentin. Il capitano azzurro era sembrato ad un passo dal successo dopo una corsa perfetta che aveva visto finire fuori gioco tutti i principali favoriti, eliminati dal freddo, dal maltempo e dalle cadute. Trentin era rimasto nel terzetto di superstiti a giocarsi il titolo, andando allo sprint finale ormai nella posizione di grande favorito. L’epilogo si è invece trasformato in un’amara sconfitta per mano di Mads Pedersen, e Trentin ha covato a lungo la frustrazione per essersi visto sfuggire una maglia iridata che pareva ormai sua.

Trentin: ‘Stava diventando un’ossessione’

La corsa in linea dei Mondiali di Ciclismo in Yorkshire è stata un’altalena di emozioni fortissime per il ciclismo italiano, che ha accarezzato il sogno di rivedere un azzurro in maglia iridata undici anni dopo Alessandro Ballan. La corsa si era messa in maniera ideale per Matteo Trentin, uno dei pochi corridori capaci di resistere al freddo e alla pioggia, di rispondere all’attacco portato da Mathieu Van der Poel e di presentarsi al traguardo con i soli Mads Pedersen e Stefan Kung dopo il crollo verticale dell’olandese. Tutto sembrava ormai fatto per il capitano azzurro, molto più veloce sulla carta rispetto agli avversari. Il sogno di Trentin si è però infranto contro Mads Pedersen, che ha dimostrato di avere ancora tante energie per fare la differenza nello sprint finale andando a vincere largamente.

Per il leader della nazionale italiana è arrivato così un amarissimo argento dal sapore forte dell’occasione persa e in queste settimane il pensiero di quella sconfitta è diventato un incubo. “Ci ho ripensato tante, troppe volte. Stava diventando un’ossessione. Poi ho capito. Mi stavo infilando in un tunnel pericoloso” ha confidato Trentin.

‘Non c’è stata volata’

Il corridore della Mitchelton Scott ha cominciato a superare il trauma di questa sconfitta analizzando con più raziocinio il finale della corsa. Trentin ha capito di non aver commesso nessun errore e di non avere nulla di cui rammaricarsi, ma semplicemente di aver trovato un avversario in quel momento più forte.

“Lui ne aveva di più. Ho perso in modo netto, mica al fotofinish. Volata? Non c’è stata, lui mi ha passato a doppia velocità. Ecco perché è inutile pensarci ancora” ha osservato il capitano azzurro.

Trentin sta ora trascorrendo qualche settimana in tranquillità con la famiglia, la moglie Claudia e i due figli, prima di iniziare la preparazione in vista della stagione 2020 che lo vedrà in una nuova squadra, la polacca CCC dove sarà al fianco di Greg Van Avermaet nelle classiche. Con la nazionale invece l’obiettivo saranno gli Europei in casa, nel suo Trentino, mentre per i Mondiali l’appuntamento è fissato per il 2021 in Belgio visto il percorso inadatto alle sue caratteristiche della sfida iridata del prossimo anno in Svizzera.