Per Fabio Fognini l'anno che sta per chiudere i battenti è certamente da incorniciare se si guarda alla prima metà. La stagione sulla terra rossa è iniziata in maniera esaltante, il tennista ligure ha vinto il Masters 1000 di Montecarlo permettendosi anche il lusso di strapazzare Rafa Nadal in semifinale. Per lo spagnolo, che da lì a poco avrebbe spiccato il volo verso la riconquista della vetta del ranking, si tratta della sconfitta più netta di un'annata assolutamente perfetta, per Fognini la vittoria più preziosa, indice di una grande condizione che gli avrebbe permesso di entrare poche settimane dopo nella Top 10 Atp.

La sua stagione sarebbe poi proseguita in maniera altalenante, complici alcuni problemi fisici. Fabio è uscito dai primi 10 posti del ranking ed ha fallito anche la qualificazione alle Finals. Per lui però la gioia più grande è arrivata dal punto di vista personale con la nascita della secondogenita avuta da Flavia Pennetta. Fognini ha concesso un'intervista alla Gazzetta dello Sport, praticamente a 360 gradi, dal Tennis alla vita privata. Tra gli argomenti della chiacchierata anche il primato perso per quanto riguarda il tennis italiano, considerato che il numero uno del Bel Paese oggi è Matteo Berrettini, ma anche l'attenzione mediatica che lo ha messo un po' in disparte, complice l'incredibile crescita del promettentissimo Jannik Sinner.

'Il miglior Fognini può ancora giocarsela con tutti'

Fabio fa tanti complimenti ai giovani colleghi. "Non sono un rosicone - premette - e sono felice se altri italiani ottengono grandi risultati". Su Berrettini sottolinea: "È un un amico e per lui parla la classifica e le partite che ha vinto in questa stagione". Definisce inoltre Sinner "uno dei giovani più forti al mondo, può soltanto migliorare".

Ma alla fine la crescita di giovani talenti non può far altro che spingerlo a competere anche se nel 2020 andrà per i 33 anni. "Il tennis è uno sport individuale e ognuno di noi cerca sempre di essere migliore dell'altro. Il miglior Fognini ha grandi chances e può giocarsela con tutti".

'Ho un sogno'

Tra i suoi rimpianti c'è la mancata qualificazione alle Finals di Londra.

"Potevo farcela e sarebbe stato il coronamento di una grande stagione, con il senno del poi avrei fatto scelte differenti per i tornei di fine stagione. Penso di aver buttato via il Masters da stupido nelle ultime stagioni, ma so che posso ancora puntarci se mi mantengo costante". Attualmente è al numero 12 del ranking Atp, rientrare tra i primi 10 non è impossibile. "Perché no? - dice Fabio - se teniamo conto che sono a 240 punti dal numero 10 e non ne ho tanti da difendere nei primi mesi. Lecito farci un pensierino". Questo è dunque il suo grande obiettivo per il 2020? In realtà sarebbe un altro, ma Fognini preferisce non rivelarlo, anche per scaramanzia. "Nel tennis ho un sogno e se si realizza mi ritiro un secondo dopo".

Riteniamo sia la vittoria di uno Slam o magari centrare la finale: considerato lo scarso feeling con Wimbledon dove non ha mai superato il terzo turno e con i US Open, possiamo certamente pensare al Roland Garros dove raggiunse i quarti nel 2011 o gli Australian Open che iniziano tra meno di un mese. L'anno migliore della sua carriera resta quello che sta per chiudersi, magari Fabio è come il buon vino.