In tempi di emergenza sanitaria mondiale sono numerosi sia gli sportivi che i protagonisti del mondo dello spettacolo che hanno deciso di contribuire concretamente. Al di là del problema legato alla salute della gente, ci sono gli effetti di restrizioni che si stanno attivando un po' in tutto il mondo e che finiranno per far sentire pesantemente le conseguenze sotto l'aspetto economico. Aziende, soprattutto piccole e medie, sono in difficoltà e lo sono ovviamente le famiglie, con parecchie persone che in questa fase di emergenza non lavorano o sono state costrette a sospendere le attività in proprio.

Per quanto riguarda la Svizzera, tra i contributi economici di questo periodo da segnalare quello di Roger Federer e della moglie, Mirka Vavrinec, che hanno deciso di donare un milione di franchi per le famiglie indigenti del Paese, certamente le più esposte in questa situazione generale di crisi.

'Il nostro contributo è solo un inizio'

La notizia è stata resa nota dai diretti interessati che hanno pubblicato un post su Facebook. "Questi sono tempi difficili per tutti e nessuno dovrebbe essere lasciato indietro. Mirka e io abbiamo deciso personalmente di donare un milione di franchi svizzeri alle famiglie più in difficoltà della Svizzera. Il nostro contributo è solo un inizio. Speriamo che altri possano unirsi per sostenere più famiglie bisognose.

Insieme possiamo superare questa crisi".

Questa la didascalia che accompagna il post di Federer e signora; il fuoriclasse svizzero al di là dell'emergenza sanitaria non è nuovo ad iniziative benefiche ed il suo impegno è riconosciuto a livello mondiale. La Fondazione che porta il suo nome, grazie anche a numerose iniziative tennistiche come i match in Africa (il più recente lo ha visto al fianco e contrapposto sul campo al suo grande rivale Rafa Nadal), è riuscita a raccogliere fondi utili a costruire scuole nei Paesi africani.

Djokovic: 'Cara Italia, resta forte'

Nelle ultime ore, invece, Novak Djokovic attraverso la sua Fondazione ha voluto far sentire il suo affetto e la sua vicinanza agli italiani in un momento estremamente duro per il nostro Paese. "Ho come la sensazione di sentirmi italiano - dice Nole - perché la gente mi guarda sempre con calore ed energia positiva.

Lo sento sul campo e anche nelle città con tutta la loro storia". Il numero uno del mondo evidenzia di aver imparato l'italiano a 17 anni da autodidatta e di sentirlo come una seconda lingua. "Cara Italia, ricorda che non sei sola in questa situazione. Rimani forte per affrontare e superare questi giorni, coraggiosa, sicura e unita". Djokovic conclude con il leitmotiv più usato in questi giorni davvero surreali: "Andrà tutto bene".