Correva l'anno 1980 ed un giovane predestinato saliva per la prima volta in vetta al ranking Atp. Il 3 marzo di quell'anno, infatti, John McEnroe diventava il nuovo leader della classifica istituita nel 1973, il quinto numero 1 dopo Ilie Nastase, John Newcombe, Jimmy Connors e Bjorn Borg. In verità erano quasi 6 anni che il trono del Tennis non aveva alternative a Connors e Borg: Jimbo aveva impugnato lo scettro nell'estate del 1974 e lo aveva ceduto dopo ben 160 settimane in vetta nelle mani dello svedese, nell'agosto del 1977. Poi i due si sarebbero dati il cambio, appunto, fino al 3 marzo 1980 quando all'età di 21 anni e 16 giorni il talentuoso mancino statunitense avrebbe dato il via al suo primo regno.

'Oh mio Dio! Non c'è nessuno sopra di me'

La ricorrenza di una delle tappe più importanti nella carriera di uno dei talenti più straordinari dell'intera storia del tennis è stata celebreta dal sito ufficiale dell'Atp al quale John McEnroe ha concesso un'intervista. L'ex 'bad boy', fama abbastanza meritata che il fuoriclasse nato a Wiesbaden si era guadagnato all'epoca, prova a fare esercizio di modestia quando afferma "guardare e dire 'oh mio Dio, non c'è nessuno sopra di me' non è qualcosa che mi aspettavo che accadesse. Ricordo che fu abbastanza sorprendente vedere i nomi di Borg e Connors sotto al mio". Tra l'altro McEnroe fu il primo tennista ad essere contemporaneamente in vetta al ranking sia nel singolare che nel doppio, la sua peculiarità che lo rende oggi il tennista più decorato di sempre sommando i tornei Atp vinti da solo ed in coppia: sono infatti 160.

'Quando giocavo io, la cosa più importante era il numero 1 a fine anno'

McEnroe sottolinea di non aver considerato quella circostanza alla stregua di 'un punto d'arrivo', nemmeno nel breve termine. "Quando giocavo io, la cosa più importante era essere al numero 1 a fine anno, perché voleva dire che in quell'anno eri stato il migliore ed i tuoi risultati erano stati superiori a tutti".

John non ebbe quella soddisfazione nel 1980, anno in cui inizia la sua grande rivalità con Bjorn Borg ed in cui disputa una leggendaria finale di Wimbledon, vinta dallo svedese, che è stata anche immortalata dal cinema. Il suo primo regno è piuttosto breve, dura appena 3 settimane fino al 24 marzo quando Borg si riprende il trono, lo cede ancora al rivale in agosto e lo riprende soltanto una settimana dopo, occupandolo fino al luglio del 1981.

Quattro anni di fila al numero 1 alla fine dell'anno

Poco male per John McEnroe che la soddisfazione di chiudere la stagione al numero 1 l'avrà per quattro volte consecutive dal 1981 al 1984. "Sono stati gli anni più divertenti della mia carriera - dice - perché mettevo davvero tanta enfasi sull'importanza di finire l'anno al numero 1, la mia idea era che il tennis non fosse questione di due o tre tornei, ma dell'intera stagione". Nel settembre del 1985 occuperà per l'ultima volta in carriera la vetta del ranking e raggiungerà le 170 settimane complessive da leader. Nella classifica all times è al settimo posto, dietro Rafa Nadal. Tra i suoi record ancora imbattuti, però, c'è quello legato alla sua leggendaria annata 1984: 85 partite in cui venne sconfitto soltanto 3 volte, con una percentuale di vittorie del 96,5 che è ancora la migliore di sempre ed il minor numero di partite perse, legate ovviamente ad una singola annata.