Elia Viviani parla in modo esplicito del pericolo che i ciclisti continuano a correre in strada nel corso dei propri allenamenti. Il suo è un grido d'allarme, visto che per il ciclista professionista, in questi mesi, non è cambiato nulla e dopo il lockdown la situazione è tornata a essere esattamente quella di prima.
Viviani ha sottolineato, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, che i ciclisti continuano a non essere sicuri, come d'altronde non lo erano in precedenza: 'Se speravamo che gli automobilisti fossero cambiati nei nostri confronti - dice alla rosea - su strada è tutto come prima'.
Elia Viviani: 'Noi ciclisti non siamo per nulla sicuri per strada'
Elia Viviani non è nuovo a parlare di temi legati alla sicurezza stradale dei ciclisti. In questa occasione ha ribadito che, a suo avviso, non c'è rispetto e ci si sbagliava se si pensava che dopo il coronavirus e dopo il lockdown potesse cambiare qualcosa negli automobilisti. Secondo Viviani è già tornato tutto come era prima. Con una chiosa amara: quando siamo in strada siamo in pericolo.
Elia Viviani ha anche fatto il punto sulla propria programmazione dal punto di vista delle gare in una stagione come come quella del 2020 che sarà per forza di cose unica, nella quale - se davvero si riuscirà a ripartire - vi saranno tantissime gare concentrate in pochi mesi.
Viviani ha fatto sapere che ora sarà impegnato a Livigno per un mese di allenamento per preparare questa stagione.
La programmazione 2020 di Viviani tra Milano Sanremo e Tour de France
Alla vigilia dell'avvio del ritiro preparatorio di Livigno il campione olimpico di Rio de Janeiro 2016 nella specialità Omnium, ha dichiarato che la sua stagione si svilupperà sia su pista che su strada.
Ma non ha ancora certezze definitive su come si svilupperà la sua programmazione.
Viviani ha sottolineato di avere analizzato nel dettaglio il calendario del ciclismo, peraltro rivisto e modificato a più riprese. La sua idea è molto chiara e la priorità assoluta sarebbe la Milano-Sanremo con un pensiero fisso al traguardo di via Roma.
C'è un però: il ciclista non è convinto della data attuale, stabilita per l'8 agosto. Si dice infatti scettico sul presentarsi senza altre corse nelle gambe, aggiungendo che, poi, occorrerebbe aspettare 20 giorni per correre il Tour de France e sarebbero troppi, a suo avviso. Viviani spera ancora che la Classica italiana possa essere spostata più in avanti nel calendario, magari al 22 agosto.
Viviani, parlando del Tour de France, ha raccontato: "Quest'anno solo il capitano di una squadra francese, la Cofidis, e quindi la Grande Boucle sarà il primo obiettivo". Ma ha anche aggiunto di non avere nessuna intenzione di prendere sottogamba il Giro d'Italia nel quale vorrebbe arrivare sul traguardo con la maglia ciclamino sulle spalle.