Si apre uno spiraglio sulla possibile presenza di Novak Djokovic all'edizione 2020 dei Us Open che, al momento, non sembra comunque in una 'botte di ferro' alla luce dell'emergenza sanitaria ancora pressante negli Stati Uniti.

Stando a quanto riportato dalla testata spagnola Marca, infatti, il numero 1 del mondo si sta allenando sul cemento con l'obiettivo di prendere parte allo Slam newyorchese che dovrebbe iniziare il prossimo 31 agosto. Tuttavia, sempre secondo l'organo di stampa iberico, lo stesso tennista serbo avrebbe posto come condizione quella di rinunciare alla quarantena obbligatoria una volta tornato dal viaggio oltre oceano, in modo da avere la possibilità di prendere parte agli altri tornei in programma in Europa.

Nole si allena sul cemento

La bufera Adria Tour è passata e si sta portando dietro tutte le roventi polemiche di quei giorni. Il torneo-esibizione itinerante voluto da Djokovic nei paesi balcanici a scopo benefico, infatti, si era rivelato un vero e proprio focolaio di coronavirus che non aveva risparmiato lo stesso 17 volte vincitore di Slam risultato positivo insieme alla moglie Jelena. Il secondo tampone, però, ha avuto esito negativo e, pertanto, una volta avuto l'ok dallo staff medico, Djokovic ha ripreso ad allenarsi.

In una recente intervista rilasciata alla stampa serba, Nole aveva espresso parecchi dubbi circa la sua presenza a New York, ma non è stata una sorpresa. Anche prima di quanto accaduto all'Adria Tour, infatti, il leader del ranking Atp aveva manifestato le sue perplessità per una condizione che, legata alla sicurezza sanitaria dei tennisti e dei loro staff, era stata definita "troppo estrema".

Secondo Marca, pertanto, Djokovic avrebbe cambiato idea e si starebbe allenando sul cemento proprio per essere in condizione in vista dei Us Open, ma avrebbe chiesto la possibilità di evitare la quarantena obbligatoria al rientro in Europa in modo da prendere parte agli Open di Madrid e agli Internazionali d'Italia, tornei che precedono il Roland Garros.

Gaudenzi: 'Le quarantene bloccherebbero i calendari'

Si tratterebbe di una 'deroga' che, a questo punto, dovrebbe riguardare anche gli altri tennisti e non solo il serbo. A prima vista sembra difficile che venga accolta, alla luce di una situazione oltre oceano che è ancora di grande emergenza. La presenza di Djokovic ai Us Open, pertanto, resta in forte dubbio così come lo stesso svolgimento del torneo sul quale l'Atp non ha ancora preso una decisione definitiva.

"La situazione è molto complessa - ha dichiarato il presidente dell'Atp, Andrea Gaudenzi - e una decisione definitiva la prenderemo entro due settimane". Dichiarazioni che il numero 1 della federazione internazionale del Tennis maschile ha rilasciato a Sky sollevando, tra le altre cose, il problema delle quarantene: "Se i tennisti dovessero avere una quarantena in entrata e uscita dagli Stati Uniti, si bloccherebbe subito il calendario".