Verrà il giorno in cui un esponente della cosiddetta 'Next Gen' vincerà uno Slam. Quel giorno pare essere molto vicino, anche se l'edizione degli Us Open 2020 che si sta avviando al rush finale è certamente atipica per le condizioni in cui si sta svolgendo e per l'assenza nel penultimo atto del torneo dei 'Fab3'. Quelle di Rafa Nadal e Roger Federer sono state defezioni annunciate, il primo per scelta mentre il fuoriclasse svizzero è ancora convalescente dopo il secondo intervento al ginocchio. Per Novak Djokovic la squalifica, dopo aver accidentalmente colpito una giudice di linea nel match degli ottavi contro Pablo Carreno Busta.

Il tabellone delle semifinali è quanto mai incerto: il citato spagnolo affronta Sascha Zverev che certamente, pur essendo favorito non brilla per continuità. Sull'altro versante Daniil Medvedev contro Dominic Thiem che per molti, dopo l'uscita di scena di Djokovic, è la finale anticipata dello Slam americano. Per l'invocato 'passaggio delle consegne', invece, dobbiamo ancora attendere perché se è vero che ci sarà dopo svariate stagioni un nome nuovo nell'albo d'oro di un torneo del Grande Slam, corrisponde alla realtà dei fatti che i 'Fab3' devono comunque essere sconfitti sul campo.

Medvedev ci andò vicino lo scorso anno a New York, fermato in finale solo da un grandissimo Nadal: ora viene considerato dagli addetti ai lavori il grande favorito.

Lui ci va cauto, evidenziando comunque che è molto meglio dal suo punto di vista affrontare il talentuoso austriaco sul cemento.

Per Medvedev un 'percorso netto'

Finora il giovane moscovita non ha lasciato per strada nemmeno un set, anche se il 'derby' con il connazionale Rublev è stato molto duro con due tie-break. "Sono stato fortunato a chiudere sempre in tre set - ha detto Daniil in conferenza stampa a New York - e per questo sto bene fisicamente, sono contento.

Tanti match si sono chiusi al quinto e non so come si siano sentiti dopo la partita i giocatori, in generale sono molto sorpreso dalla tenuta fisica di tutti". Senza Djokovic, Thiem sembra l'ostacolo più difficile da superare per sollevare il trofeo, anche se in caso di passaggio del turno ci sarà comunque la finale da giocare.

"Dominic è un osso duro - evidenzia il russo - soprattutto sulla terra e lo so bene dopo lo scorso anno a Barcellona. In un certo senso è meglio affrontarlo sul cemento, ma non dimentichiamo che ha fatto la finale agli Australian Open. Le sue caratteristiche? Cerca sempre di andare sul dritto e fare punto, in realtà non c'è molto da fare se non affrontarlo e provare a vincere".

'Se arrivi in finale e non c'è Djokovic le possibilità di vittoria aumentano'

Secondo gli addetti ai lavori, l'uscita di scena di Djokovic ha responsabilizzato i giovani talenti, ma Medvedev la pensa diversamente.

"Sono abituato a pensare partita dopo partita senza guardare troppo lontano - spiega - e Djokovic non era comunque nel mio lato del tabellone.

Pertanto lo avrei affrontato soltanto se fossi arrivato in finale, chiaro che se ci arrivi e lui non c'è le possibilità di vittoria aumentano. Prima, però, c'è una semifinale da giocare e pragmaticamente penso soltanto a quella".