La notizia dell'improvvisa scomparsa di Marvin Hagler, nella notte italiana tra il 13 e il 14 marzo, è paragonabile a un fulmine a ciel sereno. Con ''il meraviglioso'' è andato via un pezzo di storia del pugilato che ha caratterizzato un'epoca assolutamente aurea negli anni '80: i pesi medi videro in successione alcune sfide destinate a entrare nella leggenda e tra queste c'è il capitolo conclusivo della carriera di Hagler, il suo combattimento contro Sugar Ray Leonard disputato a Las Vegas il 6 aprile del 1987. Leonard vinse con verdetto non unanime che venne contestato dal campione detronizzato: in particolare risultò assolutamente spropositato il cartellino del secondo giudice, Jose Juan Guerra, che assegnò 8 punti allo sfidante, mentre Lou Filippo avrebbe assegnato la vittoria ad Hagler per due punti e Dave Moretti avrebbe dato due punti a Leonard.
Probabilmente l'ultimo è il verdetto più giusto, anche se un pari non avrebbe fatto gridare allo scandalo. Intervistato da Chris Mannix per Sport Illustrated, Leonard ha ricordato quello storico confronto descrivendolo come il più duro della sua carriera.
Talked to @SugarRayLeonard tonight about Marvin Hagler, his middleweight rival who passed away on Saturday at age 66. Said Leonard of their epic 1987 war, “it was the closest I’ve been to death.”
— Chris Mannix (@SIChrisMannix) March 14, 2021
'Colpiva come un peso massimo'
"Marvin Hagler? Quello è stato il momento in cui sono stato più vicino alla morte", ha ammesso Sugar Ray nell'intervista telefonica. Leonard veniva da un fermo agonistico di tre anni a causa dei problemi a un occhio e per molti addetti ai lavori sarebbe stato soltanto l'ennesima vittima predestinata del campione del mondo.
Hagler veniva da due match altrettanto iconici in cui aveva demolito Thomas Hearns e John Mugabi. "Quando sono salito sul ring era molto nervoso, ma l'ho guardato e ho visto che lo era anche lui". La tattica di Leonard fu quella di punzecchiare l'avversario con il jab sfruttando la sua grande tecnica, colpi che andavano a segno.
"Potevo sentirlo, 'fatti sotto e combatti da uomo', mi diceva". Sugar Ray è riuscito ad avere la meglio nelle combinazioni veloci, ma quando Hagler accorciava la distanza e andava a segno i suoi pugni facevano molto male: "Colpiva come un peso massimo", ammette Leonard che ha sottolineato come il suo rivale meritasse una rivincita.
Il rematch mai disputato
Rematch chiesto dallo stesso Hagler che, deluso dal risultato, voleva incrociare di nuovo i guantoni con Sugar Ray. Leonard si rifiutò e si ritirò. Anni dopo la situazione si capovolse. La nuova puntata della loro saga non si consumò per volontà di Hagler che da quel momento decise di appendere i guantoni al chiodo. Troppo forte la delusione per quella sconfitta a suo avviso immeritata. Leonard aveva chiesto a Bob Arum di parlare con Marvin e convincerlo, ma la risposta dell'ex campione fu gelida: "Bob, vai a dire a Ray di farsi una vita". Come racconta lo stesso Arum, Hagler non nutriva una grande simpatia nei confronti di Leonard. "Lo vedeva come un 'tipo di classe' (non in senso positivo) che a differenza sua non aveva dovuto fare gavetta.
Marvin ha combattuto mach per 50 o 100 dollari, non è mai stato alle Olimpiadi ed ha dovuto faticare molto per avere le sue chance". In realtà lo stesso Hagler aveva meditato di ritirarsi da campione del mondo dopo la sua grande vittoria su Hearns. "Aveva risparmiato tutti i suoi soldi, non aveva bisogno di altro e sono stato io a convincerlo ad affrontare Mugabi l'anno dopo". Considerate le lunghissime carriere di altri pugili, avrebbe potuto proseguire anche dopo la sconfitta con Leonard accettando il rematch o, magari, combattere anche in altre categorie. Ma è stato un peso medio dall'inizio alla fine. "Ha sempre fatto tutto a modo suo", ammette Bob Arum.
Nota di correzione 06/04/2021: Articolo aggiornato in quanto una precedente versione non riportava il primo rifiuto dello stesso Leonard per il rematch della sfida.