Ancora brividi ed emozioni forti al Tour de France, ma stavolta per fortuna solo per l’aspetto tecnico e il racconto di una storia straordinaria. Mark Cavendish è tornato a vincere una tappa del Tour cinque anni dopo i suoi ultimi successi, firmato nel 2016 in maglia Dimension Data. In mezzo a questo lungo periodo lo sprinter britannico ha passato tante giornate nere, cadute e malanni che lo avevano portato a un passo dal ritiro, fino alla chance trovata e voluta fortemente con la Deceuninck Quickstep. Cavendish avrebbe dovuto limitarsi a qualche corsa secondaria in questa stagione, per un addio dignitoso, invece il suo recupero è stato miracoloso e si è concretizzato in una vera e propria favola del ritorno al successo sulle strade del Tour.

Protesta dei corridori

La quarta tappa del Tour de France, con un percorso destinato a una volata di gruppo, è iniziata ancora con l’eco delle tante polemiche dopo le cadute a oltranza del 28 giugno. Molti corridori e tecnici si sono lamentati per il percorso troppo pericoloso, per le strade strette e la richiesta di ampliare il tratto di neutralizzazione che invece non è stata accettata. Per dare maggior sostanza alle proprie istanze, i corridori hanno deciso per una simbolica protesta al via della tappa odierna, fermandosi per un minuto subito dopo aver preso il via.

La tappa è poi partita davvero, con un tentativo di fuga portato da due soli corridori, a testimonianza di un sentimento poco battagliero da parte del gruppo. A lanciarsi all’attacco sono stati Brent Van Moer (Lotto Soudal) e Pierre Luc Perichon (Cofidis), mentre tutte le squadre Professional invitate alla corsa hanno stranamente perso l’occasione di inserirsi nella fuga.

Van Moer vicino all’impresa

La corsa è andata via senza particolari sussulti per molti chilometri, con la fuga che ha viaggiato a lungo con un vantaggio sui due - tre minuti. Il gruppo è sembrato poter andare a riprendere Van Moer e Perichon senza nessun problema, ma nel finale la situazione si è inaspettatamente complicata.

A una quindicina di chilometri dall’arrivo Van Moer se ne è andato da solo, dando nuovo impulso alla sua fuga. Il gruppo ha tergiversato un po’, prima che le squadre dei velocisti si decidessero ad accelerare. Van Moer è così arrivato a cinque chilometri dall’arrivo con ancora una cinquantina di secondi di vantaggio, sognando concretamente la grande impresa.

Il corridore belga, già vincitore quest’anno di una tappa al Delfinato con un attacco simile, si è però visto riprendere nelle ultime decine di metri, una beffa enorme. La Alpecin Fenix ha lanciato la volata a Jasper Philipsen, che è stato il primo a superare Van Moer. Da dietro al belga è però spuntato Mark Cavendish, che ha sorpassato il velocista della Alpecin di gran carriera, andando a vincere sul traguardo di Fougeres.

Bouhanni ha superato Philipsen per la seconda piazza, poi si sono piazzati Matthews e Sagan.

Cavendish ha così conquistato il 31° successo di tappa al Tour de France, e anche la maglia verde, una vera e propria favola se si pensa che qualche mese fa il campione britannico sembrava un corridore alla deriva e pronto a ritirarsi.

La classifica generale è rimasta immutata con Mathieu Van der Poel in maglia gialla, alla vigilia di una tappa chiave come la cronometro di domani a Laval Espace Mayenne.