Splende anche al Tour de France l’esuberante talento di Mathieu Van der Poel. Alla sua prima partecipazione nella corsa più importante del mondo, il campione olandese è subito andato a segno nella seconda tappa al Mur de Bretagne, con il suo classico stile aggressivo e spettacolare. Il fuoriclasse della Alpecin ha attaccato in entrambi i passaggi previsti sulla salita bretone, staccando tutti all’arrivo e conquistando così anche la maglia gialla grazie agli abbuoni. Pur su una salita davvero breve sono uscite indicazioni interessanti anche tra i favoriti al successo finale: Pogacar e Roglic hanno iniziato la loro sfida personale, mentre Geraint Thomas è rimasto sorprendentemente staccato.

Tour de France, Theuns ultimo fuggitivo ad arrendersi

La seconda tappa del Tour de France ha portato i corridori a confrontarsi su un altro percorso insidioso, sui saliscendi della Bretagna che già ieri avevano regalato un gran finale. Oggi l’arrivo è stato piazzato sul Mur de Bretagne, salita di un paio di chilometri con pendenze anche sul 10%, affrontata per due volte. L’avvio è stato veloce, con Ide Schelling (Bora hansgrohe) grande protagonista e particolarmente determinato a portare via una fuga per cercare di difendere la sua maglia a pois. Alla fine il corridore olandese è riuscito a inserirsi nell’attacco che ha caratterizzato gran parte della corsa, insieme a Jemery Cabot (TotalEnergies), Edward Theuns (Trek Segafredo), Anthony Perez (Cofidis), Simon Clarke (Qhubeka Nexthash) e Jonas Koch (Intermarchè).

La corsa è poi andata via senza particolari sussulti, con solo qualche breve scroscio di pioggia a provocare un po’ di preoccupazione. Il gruppo ha tenuto sempre sotto controllo la fuga, finché l’andatura è diventata sempre più intensa e l’ultimo attaccante ad arrendersi, Theuns, non è stato raggiunto ad una ventina di chilometri dall’arrivo.

Tappa e maglia per Van der Poel

Nel finale il gruppo ha affrontato una prima volta il Mur de Bretagne a una quindicina di chilometri dall’arrivo, con l'abbuono di otto secondi al passaggio sul traguardo. Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix) è uscito improvvisamente dal gruppo a metà salita ed ha guadagnato subito lo spazio decisivo per andare a prendersi l’abbuono, una chiara sfida alla maglia gialla di Alaphilippe.

Anche Pogacar e Roglic si sono confrontati per il secondo e terzo posto e gli altri secondi in palio, con il campione della UAE che ha avuto la meglio.

La Ineos ha poi preso in mano la situazione guidando il gruppo nel tratto intermedio tra il primo e secondo passaggio sul Mur de Bretagne, finché la situazione è esplosa definitivamente. Al ritorno sulla salita è stato Nairo Quintana (Arkea Samsic) a cercare di approfittare del tratto più ripido della salita per attaccare, subito seguito da un Van der Poel particolarmente concentrato e determinato. La selezione è stata netta e all’ultimo chilometro Sonny Colbrelli (Team Bahrain) ha cercato di sorprendere tutti. Van der Poel ha però reagito subito anche stavolta, rilanciando con forza e guadagnando rapidamente terreno.

Il campione olandese è così volato verso la vittoria di tappa, mentre Pogacar ha battuto Roglic per il secondo posto, con 6’’ di distacco.

Nel gruppo principale, ridotto ad una trentina di uomini, sono arrivati gran parte dei big, ma non Geraint Thomas e Miguel Angel Lopez, che hanno perso 23’’, lasciando un segnale preoccupante per il futuro del loro Tour de France. È arrivato staccato anche Richie Porte, a 43’’, già attardato anche nella tappa di ieri.

Con il successo e gli abbuoni guadagnati, Mathieu Van der Poel ha strappato la maglia gialla a Julian Alaphilippe, oggi non così incisivo come era stato ieri. Il campione olandese ha così realizzato il sogno sfuggito al nonno Raymond Poulidor, grande protagonista del Tour a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, ma mai neanche un giorno in maglia gialla.