La maglia gialla, ormai in cassaforte, non era ancora abbastanza per Tadej Pogaĉar, dominatore assoluto di questo Tour de France. Il campione sloveno voleva anche una vittoria di tappa in montagna e l’ha ottenuta oggi nella frazione regina, quella che ha portato i corridori al traguardo in quota del Col du Portet. La corsa si è risolta con un’appassionante testa a testa tra Pogaĉar, Jonas Vingegaard e Richard Carapaz. La maglia gialla ha provato a più riprese a staccare gli avversari, ma senza riuscirci, finchè dopo un bell’attacco di Carapaz è andato a piazzare lo scatto decisivo sulla rampa conclusiva.
Vingegaard e Carapaz hanno però messo un mattone probabilmente decisivo per le loro ambizioni di podio, anche grazie alla giornata difficile di Rigoberto Uran.
🇸🇮 @TamauPogi wins atop the Col du Portet after a magnificent battle with 🇩🇰 Jonas Vingegaard and 🇪🇨 @RichardCarapazM!
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En jaune, 🇸🇮 @TamauPogi s'offre une victoire historique au sommet du Col du Portet !
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— Tour de France™ (@LeTour) July 14, 2021
La UAE insegue la fuga
La diciassettesima tappa del Tour de France si è presentata come la vera frazione regina della corsa, un su e giù sui Pirenei scalando il classico Peyresourde, il Val Louron e la salita finale verso il Col du Portet, ascesa dalla storia più recente, ma molto selettiva.
Contrariamente ai giorni scorsi, la UAE Emirates ha subito chiarito di voler mirare anche alla vittoria di tappa, tenendo la corsa in pugno con determinazione fin dalle fasi centrali. All’inizio se ne è andata una fuga con sei corridori: Lukas Postlberger, Anthony Perez, Dorian Godon, Anthony Turgis, Danny Van Poppel e Maxime Chevalier.
Il sestetto ha guadagnato più di otto minuti, ma la UAE non si è impaurita, anche perché tra i fuggitivi non si sono inseriti scalatori di rango. Quando la corsa è arrivata nella parte più impegnativa, con la sequenza di salite Peyresourde – Val Louron – Portet, la fuga ha rapidamente perso terreno, finchè al comando sono rimasti i soli Perez e Godon.
Sul Peyresourde Quintana ha provato ad uscire dal gruppo per andare a caccia di punti per la maglia a pois, ormai suo unico obiettivo, ma è stato marcato stretto da Poels, che lo ha poi preceduto anche sul Val Louron, allungando in testa a questa speciale classifica.
Quattro attacchi di Pogaĉar, ma si decide allo sprint
La UAE ha continuato il suo lavoro anche dopo il Val Louron, arrivando ai piedi della salita finale, 16 km con pendenza media superiore all’8%, con ancora McNulty, Formolo e Majka a spalleggiare la maglia gialla. Perez è stato l’ultimo dei fuggitivi ad arrendersi, ormai verso metà salita, con il gruppo ridotto a una quindicina di corridori sotto l’impulso di Majka. Il polacco ha preparato il terreno all’attacco di Pogaĉar, che è puntualmente arrivato a 8 km dall’arrivo ed ha fatto subito una netta selezione.
Contrariamente a quanto avvenuto sulle Alpi, lo sloveno non è però riuscito a fare facilmente il vuoto. Jonas Vingegaard e Richard Carapaz hanno infatti reagito prontamente, mentre Rigoberto Uran non è stato capace di tenere il ritmo ed ha probabilmente perso il treno decisivo per il podio finale.
Pogaĉar ha continuato la sua serie incessante di scatti, partendo per quattro volte, ma Vingegaard e Carapaz sono riusciti sempre a tenergli testa, con il danese che ha anche mostrato brillantezza e personalità nel collaborare con il dominatore del Tour de France. Dopo essere rimasto sempre sulla difensiva, Carapaz ha invece portato un solo colpo, ma davvero ben assestato, ormai in vista dell’ultimo chilometro, alle alte quote che tanto gli sono congeniali.
Lo scalatore ecuadoriano è scattato in maniera secca, ma Pogaĉar non si è fatto sorprendere, mentre Vingegaard ha perso qualche decina di metri per poi recuperare in vista del traguardo. Con gli avversari allo stremo delle forze, la maglia gialla ha allora trovato la porta aperta per l’ultimo affondo, quello decisivo, che lo ha portato a cogliere questo successo di tappa voluto fortemente con tutta la squadra.
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Pogaĉar è andato così a vincere al Col de Portet davanti a Vingegaard e Carapaz, che oggi hanno dato davvero filo da torcere al campione sloveno trovando la ricompensa di un podio ormai molto solido.
Uran è infatti arrivato a 1’49’’, dietro anche a Gaudu, O’Connor, Kelderman e Bilbao, un ordine d’arrivo che a grandi linee ha rispecchiato i valori in campo già delineati nella classifica generale.
Tadej Pogaĉar comanda ora il Tour de France con 5’39’’ su Vingegaard e 5’43’’ su Carapaz, che a loro volta hanno preso un vantaggio considerevole su Uran, sceso al quarto posto a 7’17’’ e incalzato da O’Connor, che si è confermato ad altissimi livelli.
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