Il sogno degli appassionati di Boxe d'oltremanica di vedere due pugili britannici combattere per il titolo mondiale indiscusso dei pesi massimi subisce una pesantissima battuta d'arresto. Per la seconda volta in carriera, infatti, Anthony Joshua viene detronizzato e deve cedere le quattro cinture in suo possesso, il nuovo campione è Oleksandr Usyk che diventa dunque il terzo ex iridato dei massimi leggeri, dopo Evander Holyfield e David Haye, capace di salire sul trono della divisione regina. Lo fa al termine di 12 riprese quasi interamente dominate in cui fa valere la sua superiorità tecnica, fisica e mentale.
Una vittoria ai punti ancora più netta di un ko, perché in questo caso AJ è stato sconfitto sul proprio 'terreno' da un pugile che riesce a fare le sue stesse cose, ma le fa decisamente meglio, in maniera quasi chirurgica.
Lo sfidante domina la prima metà del combattimento
L'ingresso dei due pugili sul ring è preceduto dagli inni nazionali di Ucraina e Regno Unito. Usyk sale per primo, in completo bianco con una maschera nera in volto: la regia inquadra sugli spalti del Tottenham Stadium due autentiche leggende dello sport ucraino, naturalmente una è l'ex campione del mondo dei pesi massimi Wladimir Klitschko mentre l'altra è l'ex calciatore Andriy Schevchenko. Più scenografico l'ingresso di Joshua, giochi pirotecnici intorno a lui e il boato del pubblico che ne sottolinea ogni passo: la colonna sonora è quella di Rocky IV, indossa un accappatoio bianco.
Il primo round vede lo sfidante più intraprendente e preciso: Usyk piazza un sinistro e boxa bene con il jab, Joshua va a vuoto con il gancio destro. Un bel diretto sinistro e un gancio destro a segno fanno pendere il round decisamente a favore dell'ucraino. AJ cerca di prendere le misure all'avversario nella seconda ripresa, stavolta il suo gancio va a segno e anche una successiva combinazione molto efficace in replica al destro di Usyk.
Il match diventa dunque più equilibrato in questa breve fase con il campione del mondo che sembra attendere l'avversario e riesce a far prevalere il suo maggiore allungo, aggiudicandosi il secondo round. Tuttavia nel terzo rischia tantissimo, soprattutto quando Usyk entra nella sua guardia con un potente sinistro che lo fa barcollare e, successivamente, va a segno con un gancio: lo sfidante si aggiudica nettamente il round e prosegue su questo registro anche nel successivo con un destro in apertura che AJ dimostra di aver sentito, così come i successivi di un match finora dominato.
Nonostante tutto, però, il britannico trova la forza di reagire e colpisce l'avversario con un diretto violentissimo che costringe Usyk a rifugiarsi in clinch, il quarto round è comunque suo nonostante l'impennata d'orgoglio dell'iridato. Ritmi meno incalzanti nella quinta ripresa con i due pugili che sembrano rifiatare, ma l'ex campione dei cruiser mostra ancora una maggiore precisione che gli permette di vincere anche in questa frazione. Nel sesto round, con grande sollievo per il pubblico londinese, Joshua riesce finalmente a far valere il suo allungo e scatenare la sua potenza, il suo destro va a segno e l'ucraino dimostra di averlo accusato, per la prima volta dunque AJ si aggiudica un round in maniera nitida.
Joshua non riesce a rovesciare l'inerzia del match e rischia anche di finire ko
Nel settimo round, però, il campione ucraino dimostra di essersi ripreso dal momento di difficoltà e, dopo aver incassato un sinistro al corpo, reagisce con un doppio jab destro e, soprattutto, con uno straordinario sinistro che fa ancora barcollare Joshua. Usyk va ancora in rapida combinazione e il campione del mondo sembra a corto di fiato, lo sfidante mette un altro mattone nella sua costruzione sempre più solida verso il titolo. Joshua ha compreso che deve cambiare tattica e si mostra molto più aggressivo nell'ottavo round, lavora molto bene con il jab e parte con il diretto subito doppiato, poi ancora un gancio destro che entra nella guardia di Usyk.
Questa fase del match è parecchio convulsa anche perché l'ucraino non è riuscito a portare colpi puliti ed ha subito la verve di AJ capace di aggiudicarsi la ripresa: tutto può ancora accadere. Segue una frazione equilibrata, la nona, in cui Usyk si fa ancora preferire per una maggiore precisione dei colpi anche se Joshua va a sua volta a segno con un diretto destro. Siamo nel decimo round e lo sfidante dimostra di essere ancora molto fresco, tiene il centro del ring e resiste ai tentativi di Joshua di metterlo alle corde, tuttavia commette l'errore di abbassare la guardia per un istante e viene raggiunto da un diretto destro, reagisce con il sinistro ma non è sufficiente a vincere il parziale che va al campione del mondo.
Mancano ormai due riprese alla fine e Joshua, in svantaggio ai punti, ha bisogno di un colpo risolutore. Deve rischiare di esporsi ai colpi dell'avversario, Usyk in effetti va a segno con un sinistro che lo colpisce in pieno volto e i tanti jab di AJ sembrano essere poco efficaci. Anche l'undicesima ripresa va assegnata all'ucraino e quando mancano soltanto 3' alla fine del mondiale dei pesi massimi, Usyk vede il suo sogno sempre più tangibile. Joshua deve attaccare e, come già accaduto nel round precedente, si espone ai colpi precisi dell'avversario: prima una combinazione destro-sinistro, poi un gancio che va a segno con il campione del mondo che accusa decisamente. Sul finire del round è sempre Usyk a scagliarsi su un avversario visibilmente stanco e tentare dunque la soluzione del ko, ci va parecchio vicino con Joshua che finisce alle corde, ma probabilmente lo salva l'ultima campana.
Non ci sono dubbi sul risultato, sancito sui cartellini di tutti i giudici: 117-112, 116-112, 115-113 a favore di Usyk che sale dunque sul trono dei pesi massimi.
Usyk: 'Mi sono allenato per portarlo alla distanza e vincere ai punti'
"Il mio obiettivo non era metterlo knock out, mi sono allenato per portarlo alla distanza e vincere ai punti". Sono le prime parole di Oleksandr Usyk da campione del mondo dei pesi massimi. "Il match è andato come pensavo - ha aggiunto - e anche se ci sono stati momenti in cui Joshua ha spinto molto ero pronto a incassare quei colpi". Usyk evidenzia inoltre che dall'inizio dell'anno non pensava altro che a questo momento e sottolinea ai giornalisti "il mio meglio non lo avete ancora visto. Ora però voglio solo andare a casa e giocare con i miei bambini".