La quattro giorni di classiche italiane in vista del Giro di Lombardia di sabato prossimo, si è conclusa oggi con il Gran Piemonte. Dopo le tante salite e difficoltà che hanno caratterizzato le altre corse, dalla vittoria sotto il diluvio di Evenepoel alla Bernocchi di lunedì al trionfo sulla salita di Superga di Roglic nella Milano Torino del 6 ottobre, oggi il calendario ha concesso un’opportunità agli sprinter. Il Gran Piemonte ha proposto infatti un tracciato molto semplice dal punto di vista altimetrico, da Rocca Canavese a Borgosesia per 168 chilometri.

Il finale molto confuso ha però rimescolato le carte rispetto ai pronostici della vigilia e il più pronto a cogliere l’occasione è stato Matthew Walls, britannico della Bora e campione olimpico a Tokyo 2020 nel Ciclismo su pista.

Gran Piemonte, fuga a quattro

L’ultima fermata del ciclismo professionistico sulla strada che porta al Giro di Lombardia di sabato è stato il Gran Piemonte, in programma oggi con l’arrivo a Borgosesia. La corsa, sempre itinerante nelle scorse stagioni ma spesso favorevole ai velocisti, ha proposto quest’anno un tracciato con poche ondulazioni e un previsto arrivo a ranghi compatti con Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e il fresco vincitore delle Parigi Roubaix, Sonny Colbrelli, tra gli uomini più attesi.

La corsa è andata via a velocità sostenutissima, grazie al tracciato senza particolari difficoltà altimetriche e alla splendida giornata di sole che ha baciato il gruppo, ma con un copione tattico che era già scritto. Nelle fasi iniziali si è formata una fuga con Mattias Skjelmose Jensen, Marc Soler, Sylvain Moniquet e Manuele Boaro.

Il quartetto ha marciato a buon ritmo, ma il gruppo ha sempre tenuto la situazione sotto controllo andando ad annullare definitivamente la fuga già ad una trentina di chilometri dall’arrivo.

Niente da fare per Viviani, a vincere è Walls

Il finale è stato molto incerto e confuso. Le squadre dei velocisti si sono date battaglia per portare nella miglior posizione possibile i rispettivi leader, ma nessuna è stata in grado di prendere decisamente in mano la situazione.

a complicare ancora di più le cose è stato un passaggio molto angusto e pericoloso all’ultimo chilometro, che ha provocato una caduta e rimescolato le posizioni.

Elia Viviani è rimasto irrimediabilmente tagliato fuori in questa fase e non ha potuto partecipare allo sprint. Anche l’atteso britannico Ethan Hayter, protetto a lungo da Filippo Ganna, si è perso nel finale e non ha potuto concretizzare il lavoro dei compagni. Nelle ultime centinaia di metri è stato Max Richeze a cercare di lanciare lo sprint di Matteo Trentin, ma è stato Matthew Walls ad inserirsi in scia al corridore argentino e sfruttare così il suo lavoro. Il britannico della Bora, sprinter emergente e Campione olimpico dell’omnium a Tokyo 2020, è partito ben lanciato e ha resistito bene al tentativo di rimonta di Giacomo Nizzolo, che si è dovuto accontentare della seconda piazza.

Il giovane olandese Olav Kooj ha completato il podio davanti a Trentin.

Domani per il ciclismo professionistico sarà un giorno di pausa, per arrivare sabato all’ultimo grande evento della stagione, il Giro di Lombardia, con una sfida stellare da Alaphilippe, Roglic, Pogacar e tanti altri campioni.