Il terzo combattimento tra Tyson Fury e Deontay Wilder è stato il più duro, ma qualora ci fossero ancora dubbi su chi tra i due sia il pugile più forte, il britannico li ha definitamente sciolti come neve al sole. Ha vinto per ko all'11° round, dominando quasi interamente il confronto in virtù di uno strapotere tecnico e una brillantezza atletica assolutamente superiore al suo avversario. Fury che ha dimostrato, come già accaduto in occasione del primo match del 2018, di saper stringere i denti e soffrire in una delle pochissime volte che Wilder è riuscito a liberare il suo destro e lo ha messo knock down.

Da questa sfida, pertanto, si conferma sul trono dei pesi massimi in attesa di poter combattere per l'indiscusso che al momento lo vedrebbe opposto ad Oleksandr Usyk.

Prima metà del match assolutamente spettacolare

L'ingresso dei due pugili sui ring è preceduto dall'esecuzione vocale degli inni nazionali di Gran Bretagna e Stati Uniti. Subito dopo, sul maxischermo che troneggia sopra il ring, scorrono in sequenza le immagini di alcuni tra i più celebri match della storia della divisione regina del pugilato. Deontay Wider sale per primo sul quadrato, porta una delle sue consuete maschere oltre a vistose collane, stavolta non indossa la discussa 'armatura' che fu oggetto di polemiche in occasione del secondo combattimento tra i due.

Cinematografico come sempre l'ingresso del campione del mondo: Tyson Fury, preceduto da un istrionico ed esotico danzatore, entra in scena sulle note di "You Shook Me All Night Long" degli AC/DC, sul capo porta un elmo da legionario dell'antica Roma. Wilder subito aggressivo nel primo round, conquista il centro del ring e lavora con il jab cercando di aprire la strada al suo potente destro.

Fury sembra contratto, ma nel finale va a segno con una veloce combinazione che raggiunge lo sfidante al volto, ripresa che possiamo definire in parità. Già nel secondo round, però, il britannico inizia a macinare la sua Boxe tecnica e veloce scandita dal grande gioco di gambe, va ripetutamente a segno dominando l'avversario e aggiudicandosi il parziale.

La musica non cambia nella terza ripresa, Wilder subisce un numero incredibile di colpi che non sono potenti, ma fanno comunque male. Quando riesce finalmente ad andare a segno con il destro commette l'errore di prestarsi al gancio di Fury che lo spedisce al tappeto. Si rialza, ma sembra aver accusato il colpo: lo salva la campana. All'inizio del quarto round il pubblico della T-Mobile Arena è quasi convinto di assistere a un remake del secondo combattimento, Wilder sembra in balia del campione del mondo ma improvvisamente un destro pazzesco entra nella guardia di Tyson Fury che finisce knock down: si rialza scuotendo la testa, il 'Bronze Bomber' insiste e il campione cade per la seconda volta, si alza ancora e questa volta la campana arriva provvidenziale per lui.

Nella quinta ripresa il match assume i contorni di una vera battaglia, Fury va a segno con un gancio che Wilder sembra accusare parecchio, tuttavia reagisce e chiude l'avversario all'angolo tempestandolo di colpi, ma non trova quello risolutore. Al momento, comunque, il detentore del titolo è in vantaggio ai punti. Quando si arriva a metà incontro entrambi sembrano accusare la fatica, in particolare Wilder che sembra aver perso ogni misura del suo avversario che lo punzecchia con un paio di colpi 'chirurgici': l'impressione è che le lampadine di Tyson Fury siano state riaccese, quelle di Wilder sono intermittenti.

Solo un pugile sul ring

A dimostrazione di questa netta impressione c'è l'avvio del settimo round in cui il britannico è ormai stabilmente al centro del ring, i colpi larghi e sgraziati dello sfidante non sembrano impensierirlo, al contrario quando parte in un paio di combinazioni veloci costringe Wilder alle corde.

Il pugile statunitense sembra progressivamente svanire dal quadrato, Fury al contrario è sempre più presente e dominante, tant'è che il match assume i contorni di una sessione di sparring. Su questa falsariga anche l'ottava e la nona ripresa, Wilder ha un occhio tumefatto e perde sangue dal labbro. Ogni round, pertanto, potrebbe essere l'ultimo per l'ex campione del mondo, nel nono finisce ancora alle corde raggiunto da un gancio sinistro subito doppiato dal destro, la boxe di Tyson Fury è davvero d'alta scuola e gli basterebbe controllare le confuse sfuriate del rivale per confermare la sua corona. Ma il 'Gypsy King' non si accontenta, vuole il ko e ci va vicino nel decimo round quando un altro preciso gancio fa crollare Wilder al tappeto per la seconda volta: qui lo sfidante ha un'impennata d'orgoglio che potrebbe costare cara a Fury, va infatti a segno con un potente destro che il campione sembra accusare, ma ancora una volta è capace di sbrogliare la matassa.

Nell'undicesimo round Wilder avanza quasi per inerzia, vistosamente sulle ginocchia e Fury comprende che questa può essere la sua ripresa: va a segno con un uppercut destro con l'avversario che continua a legare, poi esplode con un gancio micidiale che spedisce Wilder al tappeto per la terza volta, ma anche l'ultima. Il Bronze Bomber non si rialza, il match si chiude qui.