Anche la stagione 2021 del grande Ciclismo ha confermato il netto cambio generazionale che era già iniziato nell’annata precedente. Ai vertici delle corse più importanti si è insediato un gruppo di corridori giovanissimi, una generazione di fenomeni che ha i suoi simboli in Tadej Pogačar, Egan Bernal e Remco Evenepoel. Uno dei pochi campioni della vecchia guardia che sta riuscendo a inserirsi ancora ad alti livelli con una certa continuità è Alejandro Valverde, il veterano del ciclismo professionistico con i suoi 41 anni. Lo spagnolo ha appena annunciato che correrà anche nella stagione 2022, ma che questa sarà l’ultima pagina della sua lunghissima carriera.
Valverde: ‘Vincere è molto difficile’
In un’intervista al podcast El Maillot, Alejandro Valverde ha confermato la sua decisione di lasciare il ciclismo professionistico nel 2022, nella stagione dei suoi 42 anni. Il campione murciano ha fatto alcune considerazioni sui cambiamenti avvenuti nel ciclismo durante i vent’anni della sua carriera. L’ex iridato ha spiegato che il livello si è molto alzato anno dopo anno. “Ora ottenere vittorie è molto più difficile” ha commentato Valverde.
Nonostante l’età e l’entrata in scena dirompente della nuova generazione, Valverde è riuscito comunque a segnare tre vittorie nel 2021: il Gp Indurain, una tappa al Delfinato e una al Giro di Sicilia. Più che il numero e la qualità delle vittorie, è stata la straordinaria continuità il filo conduttore della stagione del campione della Movistar, che è stato protagonista dalla primavera con il podio alla Freccia Vallone e il quarto posto nella Liegi, fino alle ultime corse di ottobre, passando per il Tour de France.
Proprio in virtù dei risultati ottenuti e della straordinaria passione che è ancora il motore dei suoi successi, Valverde ha deciso di allungare la carriera al 2022, sentendosi “quasi al livello di chi sta vincendo”.
'I giovani volano'
Alejandro Valverde ha poi mostrato molti dubbi sulla possibilità della generazione di Pogačar di poter mantenere a lungo delle prestazioni ad altissimi livelli, così come invece è riuscito a lui.
Secondo l’iridato di Innsbruck 2018, dopo questo inizio di carriera sfolgorante, i giovani campioni potrebbero iniziare molto presto la loro parabola discendente.
“C’è una generazione di corridori tra i 20 e 25 anni che vola. Non so se questi corridori saranno molto longevi, perché psicologicamente c’è molto stress a livello di allenamento.
Questo ha un prezzo e non credo che a 30 o 32 anni avranno le stesse prestazioni di ora” ha commentato Valverde, evidenziando come Pogačar e compagnia si spremano in una stagione estenuante, sempre al top dall'inizio alla fine, invece di fissare un limitato numero di obiettivi come avveniva nel recente passato.