È stato un one man show di Tadej Pogačar a consegnare alla storia del Ciclismo un’edizione indimenticabile della Strade Bianche. Il fuoriclasse sloveno ha deciso non solo di vincere, ma di regalare una giornata di ciclismo leggendario e di emozioni forti nella classica senese degli sterrati. La corsa non ha risparmiato brividi fin dalle fasi centrali, quando in gruppo si è verificata una rovinosa caduta a causa del fortissimo vento. Pogačar ha poi preso l’iniziativa nel tratto più difficile, quello di Monte Sante Marie, dove ha preso il volo a cinquanta chilometri dall’arrivo, confezionando un’impresa del tutto inedita nella storia della Strade Bianche.
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Strade Bianche, il vento provoca una brutta caduta
La Strade Bianche ha dato il via a un attesissimo filotto di corse che metteranno l’Italia al centro del mondo del ciclismo in questo mese di marzo. La classica toscana è partita da Siena in una bella giornata di sole, ma caratterizzata anche da un forte vento, che in alcuni tratti di campagna molto esposti è diventato un fattore chiave.
Nelle fasi iniziali si è formata al comando una fuga composta da nove unità: Lilian Calmejane, Taco Van der Hoorn, Davide Martinelli, Edoardo Zardini, Simone Bevilacqua, Sergio Garcia, Samuele Zoccarato, Leon Heinschke e Marco Brenner.
La corsa ha vissuto un primo momento da brividi verso metà percorso, quando il vento ha propiziato una rovinosa caduta in un tratto di discesa sterrata. Anche i due grandi favoriti della vigilia, Tadej Pogačar e Julian Alaphilippe, sono finiti a terra. Mentre lo sloveno è ripartito prontamente con qualche leggera abrasione, il campione del mondo è stato protagonista di un volo da paura con un salto mortale.
Dopo qualche momento di preoccupazione, Alaphilippe è riuscito a prendere una nuova bicicletta e a ripartire, anche se in forte ritardo. Il corridore francese ha dovuto inseguire per quasi trenta chilometri, aiutato dai compagni di squadra, ma alla fine è riuscito a rientrare nel gruppo principale insieme a gran parte degli altri corridori rimasti attardati.
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Lo spettacolo di Pogačar
La sequenza di sterrati e strappi ha via via ridotto la consistenza del gruppo, dove la Lotto Soudal e la Bahrain Victorious sono state tra le squadre più attente a presidiare le posizioni di testa. Mentre la fuga iniziale si è definitivamente spenta, Alaphilippe si è rifatto vedere al comando nel tratto di sterrato più difficile, quello di Monte Sante Marie. È qui che solitamente la Strade Bianche ha sempre selezionato il gruppetto dei più forti, che poi si è andato a giocare la vittoria nel finale, ma Tadej Pogačar stavolta ha deciso di scrivere e interpretare un copione inedito.
Il fuoriclasse sloveno ha accelerato in un tratto di discesa per poi aumentare le cadenze su un successivo falsopiano, riuscendo a guadagnare terreno con apparente facilità. Il solo Carlos Rodríguez, giovane talento della Ineos, ha provato a uscire dal gruppo per inseguirlo, ma Pogačar ha continuato a incrementare il vantaggio trasformando la sua azione in una marcia trionfale. Ben presto il campione della UAE ha superato il minuto di margine, mentre il bravo Rodríguez è stato raggiunto da un gruppo in cui Alaphilippe ha dovuto alzare bandiera bianca dopo il lungo inseguimento precedente.
A prendere la guida della Quick-Step è stato allora Kasper Asgreen. Il danese ha cercato di riaprire la corsa con un bel forcing sul tratto di Monteaperti e quindi su quello di Colle Pinzuto.
Da queste azioni si è formato un gruppetto con anche Alejandro Valverde, Tim Wellens, Jhonatan Narváez e Quinn Simmons, ma Pogačar non si è mai scomposto. Anche quando il vantaggio è calato, il campione sloveno ha continuato a marciare imperturbabile respingendo il debole tentativo di rimonta.
Nell’ultimo tratto di sterrato delle Tolfe, Asgreen e Valverde sono rimasti da soli all’inseguimento, mentre dal gruppo Attila Valter e Pello Bilbao sono poi riusciti a sganciarsi e a riprendere gli altri attaccanti.
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Pogačar ha avuto tutto il tempo di godersi il finale e il trionfo, mandando in archivio un’altra pagina di storia del ciclismo e aggiungendo questa Strade Bianche a un palmares che ad appena 23 anni è quello di un campione che ha segnato un’epoca.
Nello strappo conclusivo verso Piazza del Campo, Valverde ha anticipato Asgreen per la seconda piazza, quindi Valter e Bilbao hanno completato una bella rimonta per chiudere la top cinque.
Unico italiano nella top ten è stato Simone Petilli, arrivato al nono posto, mentre Lorenzo Rota ha chiuso 13°.