La vittoria di Matej Mohoric alla Milano-Sanremo di sabato scorso ha destato un misto di ammirazione, curiosità e critiche. Il campione sloveno ha conquistato la Classicissima di primavera puntando tutto sulla discesa finale dal Poggio al traguardo di via Roma, un tratto di percorso che ha studiato e preparato con una cura maniacale. Mohoric e il Team Bahrain Victorius hanno adottato una serie di accorgimenti sulla bicicletta Merida che è stata utilizzata in gara, con lo scopo di renderla più efficiente possibile proprio nella difficile e tecnica discesa dal Poggio.

Matej Mohoric, una vittoria costruita in discesa

Matej Mohoric è partito con un piano ben preciso alla Milano-Sanremo di sabato scorso: arrivare subito dietro ai più forti in cima alla salita del Poggio e poi giocarsi il tutto per tutto nella successiva discesa, un tratto di strada tortuoso e tecnico. La corsa è andata proprio come il corridore del Team Bahrain aveva sognato. Mohoric ha scollinato il Poggio in buona posizione, dopo essere rimasto a guardare gli scatti in successione degli avversari ed essere salito con un passo più regolare. Qui il Campione di Slovenia si è lanciato in una picchiata da brividi, superando subito tutti gli avversari che erano davanti a lui e rimanendo da solo al comando.

Mohoric ha affrontato la discesa prendendo tutti i rischi possibili, sfiorando muretti e guardrail, e sfiorando la caduta almeno un paio di volte.

Alla fine il coraggio del corridore del Team Bahrain è stato premiato con la vittoria e subito dopo il traguardo lo stesso Mohoric ha svelato di aver corso con una bicicletta speciale, appositamente preparata per rendere al meglio nella discesa del Poggio.

Una bici Merida Scultura adattata

Lo sloveno ha raccontato di aver montato un reggisella telescopico, proveniente dal fuoristrada, al posto di quello normale, per poter abbassare la posizione nella discesa finale ed avere così una miglior guidabilità. Questa notizia ha destato un certo scalpore nel mondo del Ciclismo, e riflessioni contrastanti tra i vantaggi portati dalle novità tecniche e i rischi di una ricerca del limite sempre più esasperata.

Il reggisella telescopico non è stato l’unico cambiamento apportato dal Team Bahrain sulla bici di Mohoric per renderla più prestante in discesa. Il corridore ha utilizzato anche i rotori dei freni a disco di una misura maggiore del solito. Normalmente lo sloveno utilizza i rotori Shimano da 160mm sulla ruota anteriore, mentre per la Milano-Sanremo ha scelto quello da 180mm. Questa scelta ha reso la bici leggermente più pesante, ma gli ha permesso di aumentare la potenza frenante e, in teoria, di accorciare lo spazio di decelerazione.

Per avere quello allestimento con reggisella telescopico e rotori maggiorati, Mohoric ha dovuto correre con una bicicletta Merida Scultura adattata. Si tratta di un modello studiato per corse dal profilo altimetrico più impegnativo di una Sanremo, e non aerodinamico come il modello Reacto. Quest’ultimo però non gli avrebbe permesso di montare il reggisella telescopico, e così la scelta è caduta sulla Scultura, che però ha richiesto un adattatore per i rotori maggiorati.