La tappa del Col du Granon, l'undicesima del Tour de France, ha rovesciato le sorti di una classifica generale che pareva solidamente nelle mani di Tadej Pogačar. La Jumbo-Visma ha fatto fuoco e fiamme fin dall'avvio della corsa, mandando van Aert e Laporte in fuga, e poi iniziando ad attaccare la maglia gialla sul Col du Télégraph. Il campione sloveno è rimasto accerchiato da Roglič e Vingegaard e ha dovuto rispondere a una lunga serie di scatti incrociati. Pogačar è sembrato poi rimettere tutto a posto, presentandosi alla salita finale scortato dal fido Rafał Majka, e con una Jumbo indebolita dalle difficoltà accusate da Roglič.

Il leader della UAE Emirates è però andato inaspettatamente in crisi verso metà salita, quando Jonas Vingegaard è partito all'attacco in maniera più decisa che mai.

Pogačar, prima crisi della carriera

Per la prima volta si è visto un Tadej Pogačar in crisi vera, incapace non solo di reagire al colpo del rivale danese, ma superato anche dagli altri uomini di alta classifica. Il fuoriclasse sloveno è arrivato con quasi tre minuti di ritardo da Vingegaard, che gli ha sfilato la maglia gialla, dopo una scalata di sofferenza pura.

Al termine della tappa il manager della UAE Emirates, Mauro Gianetti, ha parlato della giornataccia del suo campione. L'ex corridore svizzero ha spiegato che Pogačar ha commesso degli errori durante la salita del Galibier, quando si è trovato contro alla coppia Roglič - Vingegaard, ma che questo è dipeso anche dalla sfortuna che ha indebolito molto la squadra.

La UAE ha infatti già dovuto fare a meno di George Bennett e Vegard Stake Laengen, entrambi risultati positivi al Covid, assenze che si aggiungono al forfait in extremis di Matteo Trentin, sostituito da un Marc Hirschi che si sta rivelando inconsistente.

Gianetti: 'È in perfetta forma'

"Prima di tutto penso che sia stata una grande giornata per il Ciclismo" ha dichiarato Gianetti, rendendo merito alla corsa aggressiva ed emozionante inscenata dalla Jumbo.

"Non dimenticheremo presto lo spettacolo che i corridori hanno messo in scena. La Jumbo ha fatto qualcosa di straordinario, un'esibizione incredibile, soprattutto di Vingegaard nel finale. Noi abbiamo fatto quello che potevamo, con una squadra decimata" ha continuato il manager della UAE, spiegando di non avere niente da rimproverare ai suoi corridori.

"Sono contento della squadra, abbiamo fatto un ottimo lavoro" ha commentato Gianetti, che ha però trovato degli errori nella gestione tattica della corsa da parte del suo leader Tadej Pogačar. "Ha dovuto usare molte energie sul Galibier, ha forzato troppo e si è messo nei guai. L'ha pagata negli ultimi 4 - 5 chilometri, era stanco" ha dichiarato il manager elvetico.

Gianetti ha risposto anche a chi ha insinuato che Pogačar possa aver contratto il Covid, visti i due casi già riscontrati tra i suoi compagni, o che abbia commesso degli errori nell'alimentazione durante una corsa così intensa e combattuta. "È in perfetta forma, altrimenti non avrebbe potuto respingere tutti gli attacchi sul Galibier. Non ci sono sintomi di Covid e non aveva fame. No, è stato tutto merito di Vingegaard e dei suoi compagni di squadra" ha ammesso Mauro Gianetti.