Prosegue il momento magico di Jai Vine alla Vuelta Espana. L'australiano della Alpecin, arrivato al grande Ciclismo dal mondo delle corse virtuali, ha conquistato anche l'ottava tappa, quella con l'arrivo in salita a Collau Fancuaya.

Vine ha così fatto doppietta con il successo ottenuto a Pico Jano, firmando entrambe le tappe di montagna di questa prima parte di Vuelta. Nel gruppo degli uomini di classifica, Remco Evenepoel ha gestito la corsa con autorevolezza, prima impiegando la squadra, che ha superato brillantemente l'esame, e poi imprimendo un ritmo asfissiante sulla salita finale.

Solo Mas e Roglic sono rimasti nella sua scia, ma senza riuscire a proporre contrattacchi e consolidando così la posizione di leader del belga.

Vuelta, fuga a dieci

L'ottava frazione della Vuelta Espana proponeva il secondo arrivo in salita della corsa, quello inedito a Collau Fancuaya, ascesa di una decina di km all'8,5%, dopo un percorso più da media montagna che da tappone. La corsa è partita con diversi attacchi in cui hanno provato ad inserirsi anche Richard Carapaz e Alejandro Valverde.

Dopo una trentina di chilometri si è delineata una situazione più stabile, con una fuga di dieci corridori, scaturita da diversi scatti. A formarla sono stati Thibaut Pinot, Bruno Armirail, Sebastian Reichenbach, Jai Vine, Alexei Lutsenko, Mikel Landa, Rein Taaramae, Mads Pedersen, Marc Soler e Lucas Hamilton.

La Quickstep ha preso la testa del gruppo imprimendo un buon passo, ma senza inseguire davvero la fuga, che ha superato i quattro minuti di vantaggio.

La situazione si è congelata fino all'imbocco della salita conclusiva e Vine ne ha approfittato per intascare tutti i punti dei Gpm e vestire la maglia a pois, mentre Pedersen ha strappato quella a punti a Bennett grazie al traguardo volante.

Il gruppo ha rimontato nei chilometri precedenti alla salita finale, ma la fuga ha iniziato la scalata ancora con tre minuti di vantaggio.

I valori in campo sono poi emersi rapidamente. Nella parte centrale della scalata, caratterizzata da alcune rampe oltre il 15% di pendenza, Jai Vine se ne è andato tutto solo, dimostrando che la vittoria di due giorni fa non era stata frutto del caso. L'australiano è salito con un passo agile ed incisivo, facendo il vuoto sugli altri fuggitivi e conquistando il secondo successo personale.

Solo Mas e Roglic con Evenepoel

Nel gruppo la Quickstep si è dimostrata all'altezza di Evenepoel e del suo status di maglia rossa, guidando la corsa fino alle fasi centrali della scalata, quando Tao Geoghegan Hart ha dato il via alla bagarre finale con un primo allungo. Evenepoel ha poi riproposto la stessa strategia di Pico Jano, impostando un ritmo forte e regolare con cui ha frantumato il gruppo dei migliori.

Solo Enric Mas, Primoz Roglic e il giovane della Ineos Carlos Rodriguez sono rimasti agganciati, con Simon Yates che ha invece faticato a tenere il passo e tutti gli altri più attardati. La maglia rossa ha continuato con la sua azione fino al traguardo, quando Mas ha tentato di scavalcarlo ma è stato prontamente rispedito dietro dal belga, che ha voluto transitare davanti sulla linea d'arrivo. Roglic è arrivato con Evenepoel e Mas, rimanendo passivo ma dimostrando di aver superato la giornataccia di Pico Jano. Rodriguez ha perso una manciata di secondi nel finale, ma si propone come possibile numero uno della Ineos, vista la defaillance di Carapaz, arriva con quattro minuti di distacco e ormai ai margini della classifica generale.

Simon Yates ha limitato i danni, perdendo solo 13''. Più pesante è stato il passivo di Almeida e Ayuso, la coppia UAE, arrivati a 50'' davanti a Hindley, oggi un po' deludente.

La nuova classifica generale vede Remco Evenepoel ancora in maglia rossa con 28'' su Enric Mas, mentre Roglic è risalito al terzo posto a 1'01''.

Domani la Vuelta Espana ha in programma un altro arrivo in salita, quello a Les Praeres.