Mentre il Giro d’Italia vive le sue fasi iniziali, in attesa della parte decisiva con le salite, uno dei più assidui frequentatori del podio della corsa rosa, Gilberto Simoni, ha pedalato sulle rampe di uno dei punti chiave del percorso, il Monte Lussari. L’ex corridore trentino è stato uno dei più forti specialisti delle scalate estreme, avendo vinto su salite come lo Zoncolan e l’Angliru, e ha trovato particolarmente difficile anche questa ascesa inedita per il Giro d’Italia.

Ciclismo, 'Il Lussari è un altro Zoncolan'

La cronoscalata al Monte Lussari sarà la penultima tappa del Giro d’Italia e per la sua particolarità ha provocato qualche problema organizzativo.

Le pendenze estreme, la strada particolarmente stretta e senza nessun’altra via d’uscita una volta raggiunta la vetta, ha costretto gli organizzatori a pianificare un servizio di assistenza meccanica in moto, un piano che sembra aver dissipato le preoccupazioni e i dubbi sulla fattibilità della tappa.

Parlando a La Stampa, dopo aver pedalato sulla salita del Monte Lussari, Gilberto Simoni ha commentato: “Questi ultimi otto chilometri faranno la differenza. Qui si può vincere o perdere un Giro d’Italia. Questo è un altro Zoncolan”. L’ex campione conosce bene lo Zoncolan, avendo vinto sulla salita friulana nelle prime due occasioni in cui il Giro l’ha inserita nel percorso. “Quando correvo io tutte queste pendenze non le mettevano.

Lo Zoncolan ha cambiato tutto, ma sono cambiate anche le bici con i rapporti tipo mountain bike. Ora con queste bici si va dappertutto”, ha commentato Simoni.

'Con Pantani una grande rivalità'

Con due vittorie e altri cinque piazzamenti sul podio, Gilberto Simoni è stato uno dei grandi interpreti del Giro d’Italia tra la fine degli anni novanta e tutto il primo decennio del nuovo millennio.

L’ex corridore trentino ha ricordato alcuni dei grandi avversari con cui ha battagliato sulle salite della corsa rosa. “Direi che sono stato un grande rivale per tanti corridori, ma se devo ricordarne uno dico Garzelli: che duelli”, ha dichiarato Gilberto Simoni, che ha parlato anche di Marco Pantani.

Il trentino e il Pirata si sono confrontati fin dalle categorie giovanili e avendo caratteristiche simili, da scalatori puri, si sono trovati spesso uno contro l’altro.

Tra i due non c’è mai stato un buon feeling e in molti ricordano al riguardo un episodio accaduto al Giro d’Italia 2003. Simoni era in maglia rosa e stava dominando la corsa, mentre Pantani era ormai alle ultime e faticose pedalate della sua vita.

Nell’ultima tappa di montagna, alla Cascata del Toce, il Pirata scattò varie volte, ma Simoni, nonostante fosse sicuro della vittoria finale, lo inseguì con particolare grinta per non concedergli nemmeno quella parziale soddisfazione. “Tra me e Marco c’è stata una grande rivalità. Non eravamo amici, ma provo una profonda tristezza per come si sia buttato via così”, ha dichiarato Gilberto Simoni.