La quinta tappa del Criterium del Delfinato, quella che oggi ha portato la corsa a Saint Priest, è stata segnata da una caduta collettiva. Ad una ventina di chilometri dall'arrivo, in un tratto di discesa facile ma bagnata, alcuni corridori sono finiti a terra, innescando così una reazione a catena che ha coinvolto mezzo gruppo. Tra gli altri sono caduti anche la maglia gialla Remco Evenepoel, Primoz Roglic, Juan Ayuso, e due uomini della Visma, Van Baarle e Kruijswijk, che sono stati i più malconci ed hanno dovuto abbandonare. Giuria ed organizzazione hanno deciso di interrompere e quindi neutralizzare la tappa, che non ha avuto vincitori e non ha segnato distacchi validi per la classifica.

Evenepoel sembra essere scampato a conseguenze serie, anche se sarà sottoposto ad un controllo alla spalla, la stessa infortunata cadendo ai Paesi Baschi due mesi fa.

Evenepoel: 'Sono caduto di nuovo sulla spalla'

Parlando nell'immediato dopo corsa, Remco Evenepoel ha rassicurato sulle sue condizioni. "Tutto sommato sto bene. Sono caduto sul fianco destro e sulla testa, ma il casco oggi mi ha salvato.

Ci sono corridori che stanno peggio di me. Sono caduto di nuovo su quella spalla, stasera daremo un'occhiata, ma sto bene", ha dichiarato la maglia gialla.

Evenepoel ha spiegato che la caduta si è innescata improvvisamente nella discesa dell'ultimo Gpm della tappa.

"Non so cosa sia successo. Tutti lottavano per la propria posizione, come sempre.

Quella discesa era l'ultimo punto difficile della corsa. Proprio davanti a me alcuni corridori hanno iniziato a scivolare. Ho pensato di poterli evitare, ma poi mi sono ritrovato davanti una bicicletta per terra. Ho avuto un po' di sfortuna, ma non sono stato il solo oggi", ha commentato Evenepoel.

Lefevere: 'Non c'è colpa di nessuno'

Anche Patrick Lefevere, Team manager della Soudal Quickstep, ha rassicurato sulle condizioni di Remco e degli altri suoi corridori. "Ho ricevuto un aggiornamento dal nostro medico, sembra che ci siano solo delle contusioni. Potete immaginare come Remco si sia spaventato con una caduta del genere dopo quello che ha vissuto ai Paesi Baschi, ma sembra che sia tutto a posto" ha dichiarato il manager fiammingo, che poi ha scagionato l'organizzazione per quanto avvenuto, classificando la maxicaduta come un inevitabile incidente di corsa.

"Non c'è colpa di nessuno in questo caso, né dell'organizzazione, né dei corridori. La giuria aveva anche deciso di anticipare la neutralizzazione a quattro chilometri dall'arrivo anziché a tre perchè c'era un punto pericoloso.

Tutto era ben segnalato. Il gruppo non andava particolarmente veloce, i fuggitivi erano quasi stati raggiunti. Poco prima le strade erano ancora asciutte, poi è arrivato quell'acquazzone. Davanti sono caduti, dietro si sono impauriti, c'è stata una reazione a catena", ha dichiarato Lefevere.