Parigi è la città migliore per il Tennis italiano, almeno alle Olimpiadi. Infatti la prima medaglia olimpica conquistata da un tennista azzurro arrivò a Parigi 1924 ed ora, a distanza di esattamente 100 anni, sempre nella capitale francese è arrivata la seconda storica medaglia. Un digiuno lunghissimo, spezzato grazie all’impresa di Sara Errani e Jasmine Paolini che hanno raggiunto la finale nel doppio e quindi la certezza di riportare in Italia una medaglia, che sia d’oro o d’argento. Le azzurre hanno mostrato la propria qualità nella semifinale contro le ceche Linda Nosková e Karolína Muchová, vincendo con il punteggio di 6-3 6-2.

Un match in cui ha fatto la differenza la grande esperienza di Errani nel doppio e la qualità dei colpi di Paolini, che dopo l’eliminazione nel singolare, ha saputo subito riscattarsi. Per le nostre portacolori ci sarà ora la finale contro Mirra Andreeva e Diana Shnaider, atlete russe che gareggiano però sotto i colori degli atleti neutrali AIN.

La storia di Uberto de Morpurgo: il primo italiano a vincere una medaglia nel tennis

Fino ad oggi l’unica medaglia dell’Italia nel tennis risaliva alle Olimpiadi di Parigi 1924, quando Uberto de Morpurgo conquistò uno storico bronzo. Si parla di un’epoca lontanissima in cui la sua città natale, Trieste, faceva ancora parte dell’Austria-Ungheria. Proveniva da una famiglia aristocratica e riuscì così ad andare all’estero a studiare, a Oxford.

Qui conobbe il tennis e iniziò a ottenere i primi risultati, ma dovette interrompere la carriera per la Grande Guerra.

Terminato il conflitto bellico, assunse la cittadinanza italiana e nel 1923 iniziò a gareggiare per la nazionale. L’anno successivo partecipò alle Olimpiadi, in cui dopo la sconfitta in semifinale contro lo statunitense Vinnie Richards, poi campione olimpico, riuscì a conquistare la medaglia di bronzo, battendo in cinque set il francese Jean Borotra, reduce dal successo a Wimbledon.

Uberto de Morpurgo è stato anche il primo italiano ad entrare tra i primi dieci al mondo, il primo a giocare una finale a Wimbledon (nel doppio misto) e il primo a ricoprire il doppio ruolo di numero uno e capitano della nazionale in Coppa Davis. Un giocatore nobile, ma che odiava perdere e combatteva fino all’ultimo punto in ogni match.

Paolo Canè e Raffaella Reggi sul podio, ma le gare erano dimostrative

Per comprendere questo lungo periodo senza medaglie, bisogna ricordare che il tennis è rimasto fuori dal programma olimpico dal 1928 al 1988, quando a Seoul è tornato ad essere ufficialmente uno sport olimpico. Nel periodo compreso ci sono state due apparizioni come sport dimostrativo, a Città del Messico nel 1968 e a Los Angeles 1984.

Proprio nell’edizione statunitense, l’Italia fu protagonista, salendo sul podio sia nel singolare maschile che in quello femminile, ma questi risultati non vengono conteggiati nel medagliere olimpico, in quanto gare dimostrative. In ambito maschile ci fu il terzo posto di Paolo Canè, che arrivò fino in semifinale, dove venne fermato dal messicano Francisco Maciel. Analogo risultato in ambito femminile per Raffaella Reggi, che chiuse terza dopo aver perso la semifinale contro la tedesca Steffi Graf, poi vincitrice del torneo.